“Credeva di blindare Draghi e invece lo ha fatto andare a casa” Il vero capolavoro politico è quello di Gigino Di Maio: è stata la sua scissione ad innescare tutto sto casino

Dall’account facebook di Andrea Scanzi

1) Di Maio, cioè Renzaio, è uno che per anni ha giocato al rivoluzionario garbato. Poi, folgorato sulla via della poltrona e dei banchieri, è diventato in un amen il Capezzone di Draghi. Son soddisfazioni vere. Qualche settimana fa ha creato una congrega di scalzacani e l’ha chiamata “Insieme per il (mio) futuro”.

Credeva, così facendo, di blindare Draghi. Invece ha liberato le mani a Conte e ha accelerato il tramonto politico del suo amatissimo Mario. Un suicidio politico di livelli planetari. A breve andremo al voto. Certa gente cade sempre in piedi, e vedrete che Renzi e Renzaio troveranno spazio in qualche macropartito (Pd? Forza italia?) che li imbarcherà.

C’è però una speranza: che queste elezioni repentine e imbecilli, che coglieranno tutti impreparati tranne i post (?) fascisti, spazzino via renziani e dimaiani. Gente come Rosato, gennymigliore, Boschi, di Stefano, primodinicola e Azzolina ha meno voti degli anacardi e meno coerenza politica di Adinolfi.  Liberiamoci di tutti questi vecchi e nuovi orpelli: è gente senza voti, senza ideali, senza niente. E in tutta onestà abbiamo già abbastanza guai così: perché aggiungerne altri?

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2) Quest’uomo aveva fatto la scissione, accompagnato quasi sempre da scalzacani all’ultimo stadio, per “rafforzare” Draghi. Bravi fenomeni! Il loro è stato un mix di servilismo, voltagabbanismo e incapacità politiche assolute. Con la scissione hanno liberato le mani a Conte, che ha trovato il coraggio di fare quello strappo che doveva attuare almeno sei mesi prima.

Ora Di Maio, innamorato perso di Draghi, frigna e s’indigna: “Una pagina nera per il Paese, la politica ha fallito. Si è giocato con il futuro degli italiani». Povera stellina. La verità è che le hai sbagliate tutte, hai meno voti di Renzi e se si va alle elezioni prendi meno consensi di Adinolfi. Regalaci un sogno, Luigi: vai a lavorare. Un gesto che avrebbe molta più dignità di questo poltronismo patetico, vile e senza decenza alcuna.

Ah, dimenticavo: salutaci il tuo Draghi. Da quando gli hai giurato amore eterno, gli hai portato più rogna di Salvini e Renzi messi insieme. Daje Luigi!

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