“Appelli, ripensamenti, suppliche e giravolte: per paura di esser sconfitta, la sinistra è disposta a tutto pur di scongiurare il ritorno al voto”. Giorgia Meloni affida ancora una volta ai social le sue durissime riflessioni sulla crisi di governo imminente e i tentativi di Pd, sindaci di vario colore, dimaiani e parte del Movimento 5 Stelle di convincere Mario Draghi a recedere dai suoi propositi di dimissioni. E la leader di Fratelli d’Italia a tutti questi protagonisti ricorda una regola aurea della democrazia, spesso dimenticata in Italia da varie legislature: “Possono fuggire quanto vogliono, arriverà presto il giorno in cui dovranno fare i conti col giudizio degli italiani“. A corredo del post su Facebook, la foto di Enrico Letta, identificato come il capo di questo partito sotterraneo anti-voto, e la frase “le stanno tentando tutte pur di evitare di tornare al voto per paura di una sonora sconfitta”.
Nelle ore precedenti, la Meloni aveva duramente attaccato anche l’appello dei sindaci pro-Draghi. “Negli ultimi anni, nonostante la fase delicata, molte nazioni in Europa e nel mondo sono andate tranquillamente al voto. Perché in Italia si fa di tutto pur di impedire le elezioni? Lo trovo assurdo”, era stata la sua dura accusa. “Nella tempesta hai bisogno del capitano scelto dall’equipaggio con una rotta e una meta. Basta con l’accanimento terapeutico di questo Parlamento e con i governi che non raggiungono risultati”.
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“Mille sindaci che in 24 ore aderiscono a un appello partito con undici firme è un dato impressionante – è la risposta di Dario Nardella, sindaco di Firenze, intervistato dal Quotidiano nazionale -. Dimostra quanto sia grande la preoccupazione per questa crisi di governo inspiegabile e quanto sia forte il rapporto tra i primi cittadini e il presidente Draghi”. “Credo che il nervosismo e l’aggressività dell’onorevole Meloni siano totalmente fuori luogo – commenta Nardella -, anche perché l’appello è stato firmato da molti sindaci del centrodestra tra cui ricordo quelli di Genova, Venezia, Arezzo, Lucca, Barletta, Asti. Non è un’iniziativa di partito ma trasversale. A noi sindaci non interessa il posizionamento politico ma evitare il blocco delle città con una crisi al buio come questa”. Per i Comuni, conclude Nardella, c’è il “rischio di rallentare pericolosamente le progettazioni per le opere pubbliche finanziate con il Pnrr. I temi sociali legati all’inflazione e all’emergenza energetica potrebbero acuirsi subito dopo l’estate. Non possiamo permetterci di affrontare tutto ciò con una crisi di governo e una campagna elettorale in corso”.