La strage degli innocenti non fa sconti: Gianmarco, 21 anni, fulminato mortalmente mentre era a cena in pizzeria con gli amici

Pavullo sotto choc, il giovane era a cena con amici quando è svenuto. Studiava Giurisprudenza ed era stato una stella dell’atletica

Pavullo (Modena) “Giammi è volato in cielo”. Alba tragica, ieri, a Pavullo dove, tra decine di telefonate, è purtroppo arrivata la straziante conferma: Gianmarco Verdi, 21 anni, si è spento nella notte fra venerdì e sabato in ospedale a Baggiovara, stroncato, pare, da un infarto fulminante. Era a cena, con gli amici di sempre, in un ristorante di Torre Maina. Una serata che doveva essere spensierata dopo le fatiche nello studio ma nella quale, invece, è accaduto il peggio. Sotto gli occhi increduli degli amici il giovane pavullese è collassato, perdendo i sensi. Subito intorno a lui ci si è resi conto della gravità della situazione, ma il tentativo da parte dei sanitari, accorsi pochi minuti dopo la chiamata al 118, di rianimare il ragazzo è purtroppo stato vano. Si è spento in ospedale a qualche ora dal suo arrivo in ambulanza.

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All’esterno della struttura, sono accorsi amici, parenti e la fidanzata, sotto choc. Già ieri mattina, la notizia della sua scomparsa si era diffusa in tutto il paese, lasciando dietro di sè una scia di incredulità e il dolore immenso, soprattutto dei tanti coetanei. A Pavullo Gianmarco era molto conosciuto e tutti gli volevano bene. Figlio dell’imprenditore Ciro, lo si vedeva anche impegnato nell’attività di famiglia, il Centrofrutta. Il padre è anche presidente del Pavullo FC e il giovane condivideva con lui la passione per lo sport.https://7262f900d0b97a0c19c05dab67f7e678.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html?n=0

Ma Gianmarco, che aveva solo 21 anni (avrebbe compiuto i 22 a novembre), alle sue passioni anteponeva prima di tutto il dovere. Un ragazzo “con la testa sulle spalle” la cui vita è stata spezzata da un destino crudele. Dopo il diploma di tecnico commerciale al Cavazzi, si era iscritto a Giurisprudenza presso Unimore e portava avanti il suo sogno di diventare avvocato o magistrato. Ne parlava spesso con il suo docente di diritto alle superiori, l’avvocato Fausto Gianelli: “Era un ragazzo d’oro, a scuola e fuori. Avevamo continuato a sentirci anche dopo la maturità. Mi aveva chiesto consigli sul suo percorso e anche su alcuni esami”. L’interesse per la Cosa Pubblica era una delle sue tante passioni, accanto all’atletica leggera. Infatti, la corsa a livello agonistico ha fatto parte di gran parte della sua troppo breve vita. Sotto il controllo dei coach Tiberio Muracchini e Mauro Bazzani dell’Atletica Frignano aveva raggiunto le vette più alte assieme al trio completato da Davide Rossi e Nicolò Barbieri: stretti amici, oltre che compagni in gara. Soprattutto nel periodo d’oro, negli anni da cadetto e allievo. A coronare anni di sacrifici, la partecipazione ai Mondiali studenteschi di corsa campestre 2018, a Parigi, insieme ad altri 5 colleghi del Cavazzi. In quell’occasione Gianmarco e i suoi compagni sono stati gli unici a vestire i panni della Nazionale italiana. “Aveva una particolare predisposizione per le lunghe distanze. Con Giammi ricordo la brillante prestazione al campionato dei 10km su strada ad Alberobello” sono le parole di coach Bazzani. Circa 4 anni fa aveva deciso di appendere le scarpette al chiodo. A demotivarlo sarebbe stata la sospensione dell’idoneità sportiva per ef fettuare alcuni accertamenti. Accertamenti andati in seguito a buon fine.

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