Draghi ha convocato all’improvviso un consiglio dei ministri per stasera: ordine del giorno? Obbedite e non rompere le palle. Meno male che dicono che non siamo in dittatura

DRAGHI CONVOCA A SORPRESA UN CONSIGLIO DEI MINISTRI CON ALL’ORDINE DEL GIORNO “COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE”. TRADOTTO: UN AVVERTIMENTO DI “MARIOPIO” AI PARTITI, CHE UN GIORNO SÌ E L’ALTRO PURE STREPITANO, SI AGITANO, MINACCIANO DI FAR CADERE IL GOVERNO – IL PREMIER SI È ROTTO LE PALLE: I 200 MILIARDI DEL PNRR SONO A RISCHIO E LUI RISCHIA DI PERDERCI LA FACCIA – L’EX PRESIDENTE DELLA BCE FARÀ UN ULTIMATUM ALLE FORZE DI MAGGIORANZA, DEL TIPO: COSÌ NON SI VA AVANTI. SE NON VI FA COME DICO IO, ME NE TORNO AI GIARDINETTI DI CITTÀ DELLA PIEVE. SARÀ L’ULTIMO AVVERTIMENTO?

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Monica Guerzoni per www.corriere.it

La pazienza di Mario Draghi è finita. Alle cinque della sera di giovedì il capo del governo ha convocato a sorpresa il Consiglio dei ministri del tutto fuori programma, scatenando il panico nella sua (litigiosa) maggioranza . «All’ordine del giorno comunicazioni del presidente», recita l’algido bollettino di Palazzo Chigi, che ha fatto suonare l’allarme rosso nei palazzi del Parlamento e nelle segreterie delle forze di maggioranza.

Che succede? Succede che i 200 miliardi del Pnrr sono a rischio e il premier non vuole perdere la faccia (e la borsa) in Europa. La colpa è dei partiti, che bloccano l’esame del decreto concorrenza, mettendo a rischio i fondi del Recovery a cui sta appeso il futuro del nostro Paese dopo la pandemia e la crisi innescata dal conflitto in Ucraina. «Così non si va avanti» è pronto a scandire il suo ultimatum Draghi, stufo delle ripicche e degli strattonamenti delle forze politiche.

E questa volta, che potrebbe essere l’ultima, nel mirino del premier non c’è Conte, ma Salvini. Il leader della Lega lunedì uscendo da Palazzo Chigi dopo il faccia aa faccia con il presidente aveva detto «troveremo un accordo» sui balneari. Ma il provvedimento, che doveva vedere il primo voto prima di Pasqua, è ancora bloccato nella commissione Industria del Senato.

La goccia di un secchio già stracolmo è stato il comunicato congiunto con cui i capigruppo di Lega e Forza Italia, Massimiliano Romeo e Anna Maria Bernini, hanno chiesto «ulteriori approfondimenti sul tema delle concessioni balneari per arrivare a un testo condivisibile e quindi condiviso». Ma il tempo delle discussioni e delle bandierine per Palazzo Chigi è scaduto e se i partiti non ritrovano il senso di responsabilità, potrebbe aprirsi il tempo della crisi di governo.

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