Francia ballottaggio incerto nonostante i sondaggi diano in vantaggio Macron: decisivi i voti di quella sinistra che lo odia

Secondo il direttore dell’Ipsos Brice Teinturier la leader dell’estrema destra si è mossa in modo intelligente, a differenza di Zemmour, e ora rassicura di più gli elettori

Verso il 24 aprile. Macron: “Estremi giocano con paure”, Le Pen: “Lui brutale e ingiurioso con me”

Manca una settimana al voto per le presidenziali francesi, secondo i sondaggi i due candidati sono divisi da 10 punti, c’è lo spettro astensionisti, ma Macron è favorito: “Voglio andare più veloce”. Le Pen: “Potrei vincere”

Ultima settimana di campagna elettorale in vista del ballattoggio delle presidenziali francesi del 24 aprile. Si alzano i toni tra i due candidati: il presidente uscente Emmanuel Macron e la sfidante dell’ultra destra Marin Le Pen si lanciano in un botta e risposta a distanza dai territori di campagna elettorale. Lei oggi è in Normandia, lui nell’Ile de France.

Negli ultimi 5 anni “abbiamo affrontato delle crisi, in primis una crisi sociale storica, che veniva da lontano, che era profonda e che esprimeva il malessere dei nostri concittadini; poi abbiamo avuto una pandemia storica e ora abbiamo la guerra in Europa. Queste crisi nutrono paure e gli estremi giocano con le paure, ne approfittano”, ha detto Emmanuel Macron, in una intervista rilasciata a ‘Sept à huit’ in onda sul primo canale, Tf1. E continua il presidente uscente “sono stato eletto su un progetto di rottura, abbiamo cambiato molte cose ma trovo che le cose non stiano cambiando abbastanza velocemente, perché abbiamo avuto diverse crisi. Tutto è troppo lento”. E infatti, da quel lontano 2017 anno in cui, a 39 anni, fu eletto il più giovane presidente francese, il “macronismo” ha affrontato diverse sfide: la rivolta dei Gilet gialli, la pandemia e ora la guerra dove lui stesso, in veste di presidente di turno del Consiglio in Europa, ha condotto il tavolo dei negoziati affrontando Valdimir Putin sotto gli occhi del mondo. La guerra, però, è cominciata e lui è stato considerato un po’ “morbido” con Putin.

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Super favorito secondo gli ultimi sondaggi, Macron ha aggiunto che non teme un fronte contro di lui sul secondo turno di domenica. Sta cercando di convincere l’elettorato di sinistra più vicino a quello che è considerato un eroe della sinistra francese, soprattutto tra i giovani, e cioè Jean-Luc Mélenchon che al primo turno ha preso il 22% dei consensi. Il voto sembra essere proprio nelle mani di chi ha votato per Mélenchon e degli astensionisti, vero spettro da combattere domenica. Un sondaggio online lanciato da Mélenchon tra i suoi elettori, ha dato un astensione al 51%, il 33% per Macron e il 16% per Le Pen. Il capo dell’Eliseo riconosce che: “È normale che non piaccia a tutti, che ci siano delle inimicizie”. La sua campagna elettorale è cominciata tardi anche a causa del conflitto in Ucraina, ma alcuni punti chiari ci sono: la svolta green in ambito tecnologico e ambientale, da affidare direttamente alla squadra del primo ministro, e poi ovviamente l’Europa.  

Ipsos dice che tra i due ci sarebbero 10 punti di distacco: Macron è dato al 55% mentre Le Pen al 45%. Lei vuole più dazi commerciali e protezionismo, e di certo non aiuta la notizia apparsa ieri su tutti i giornali, in cui la procura di Parigi accusa la leader di destra di appropriazione indebita di fondi europei. Il rapporto pubblicato sul sito di giornalismo investigativo Mediapart dice che Le Pen si sarebbe appropriata in modo indebito di quasi 137mila euro negli anni in cui è stata europarlamentare tra il 2004 e il 2007. Dello scandalo farebbe parte anche il padre Jean-Marie, fondatore del Front National da lei poi rinominato Rassemblement National, il suo ex partner Louis Aliot e l’ex vice presidente del partito Bruno Gollnisch, per un ammontare complessivo di 486mila euro. Secondo i suoi la notizia è una cosìdetta “bomba a orologeria” e cioè una notizia che esce solo per boicottare il voto a favore del candidato. 

Ma dice Le Pen “Quello che mi spiace in questo secondo turno delle presidenziali è la brutalità di Emmanuel Macron. Lo trovo molto violento, brutale nei miei confronti, a volte addirittura ingiurioso. E questo non è utile”, ha affermato la candidata del Rassemblement National in una intervista rilasciata al programma ‘Sept à huit’ in onda sul primo canale, Tf1. “Avremmo potuto fare un secondo turno di buon livello, di alto livello”, ha aggiunto.  E dunque, la sfidante dice che “Sì, è probabile” che se perderò al secondo turno delle presidenziali non mi ricandiderò, “Ma non potrò abbandonare la difesa dei francesi, ci sarebbe un vero vuoto nella mia vita. Continuerò comunque a difenderli. Dove, come, con un mandato, senza mandato… non so, ma non mi proietto perché penso proprio di poter vincere le presidenziali”, ha detto parlando a TF1 e ripresa dai media locali. 

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  1. Le Pen solo una nazionalista dalle visioni assai ridotte. Non adatta a rappresentare un’alternativa valida all’imperialismo globalista anglosassone. Dalla Francia niente di buono.

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