In un audio pubblicato da La Presse, l’ex premier ai neo-eletti: “Mi ha mandato 20 bottiglie di vodka per il compleanno. Non posso dire cosa penso della guerra o viene fuori un disastro”. Il fondatore a ruota libera sugli accordi con Meloni: “Le ho chiesto tre ministeri, mi ha riso in faccia. Deve imparare a usare il condizionale se vuole tenere unita la coalizione. Nordio? Lo incontro, ma c’è l’accordo su Casellati ministra”
ECCO L’AUDIO RUBATO SU PITIN-BERLUSCONI
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Di fronte ai neo-eletti il fondatore degli azzurri ha rivelato di aver “riallacciato” i rapporti con Putin – che il 23 settembre aveva già in parte difeso – e di aver ricevuto dal capo del Cremlino un regalo per il suo compleanno, venti giorni fa. “I ministri russi hanno già detto in diverse occasioni che siamo noi in guerra con loro, perché forniamo armi e finanziamenti all’Ucraina – ha detto – Io non posso personalmente fornire il mio parere perché se viene raccontato alla stampa viene fuori un disastro, ma sono molto, molto, molto preoccupato. Ho riallacciato i rapporti con il presidente Putin, un po’ tanto”.
Talmente tanto da aver ricevuto per il suo 86esimo compleanno, lo scorso 29 settembre, un sostanzioso regalo: “Venti bottiglie di vodka e una lettera dolcissima”. Uno scambio alla pari: “Gli ho risposto con bottiglie di lambrusco e con una lettera altrettanto dolce”. Quindi un giudizio scentratissimo sull’invasione dell’Ucraina rispetto a quanto sta avvenendo e al riposizionamento filo-atlantico del resto della coalizione di centrodestra: “Io l’ho conosciuto come una persona di pace e sensata…”. Una ricostruzione che il partito è costretto a smentire a stretto giro, sottolineando che l’ex presidente del Consiglio raccontava vecchi aneddoti. “Roba del 2008”, taglia corto Antonio Tajani. Ma l’audio catturato da La Presse conferma che le parole dell’ex presidente del Consiglio sono riferite a un periodo recente.
Del resto un retroscena de La Stampa negli scorsi giorni aveva rivelato come durante un capannello a Palazzo Madama con tre senatori dem, Berlusconi avesse annunciato con tanto di lapsus: “Ho parlato con Putin e gli ho detto che deve trattare con Zagrebelsky”. Al di là della confusione tra il costituzionalista e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, da Fi non era arrivata alcuna smentita. Resta totalmente in piedi anche la sua versione sul ministero della Giustizia, dove semmai toccherà all’alleata Meloni smontare il racconto di Berlusconi. Per via Arenula, ha sostenuto, “c’è la seconda ex carica Stato e su Casellati c’è accordo con Meloni”.
La presidente di Fratelli d’Italia, ha detto il leader di Fi, “mi ha suggerito: ‘Vedilo Nordio che ti convince che è bravo’, ma io sono già convinto della Casellati”. Nordio lo incontrerà, ma solo “per conoscerlo” perché “darà il suo contributo alla riforma della giustizia”. Tornando sul foglio con gli aggettivi su Meloni, immortalato dai fotografi in Senato, si trattava degli “appunti che ho fatto io mentre tutti i senatori, uno dopo l’altro, parlavano”. Il suo giudizio, ha sostenuto, è “su un altro foglio ed è assolutamente positivo”. Insomma: “Non c’è stata mai una distanza tra noi e la signora Meloni. Io ho un rapporto di amicizia con lei – ha detto ancora – Mio figlio è suo amico, il suo uomo lavora in Mediaset. Ho insistito che tutte le cariche in maggioranza fossero date in base ai voti”.
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