Respiro corto, stanchezza, aritmia, mal di pancia, perdita dell’olfatto, ma anche depressione e danni neurologici: sono solo alcuni dei sintomi che caratterizzano il long covid, ovvero l’eredità dell’infezione, quegli effetti che anche dopo l’uscita dai reparti ospedalieri e il tampone negativo, continuano a farsi sentire. Secondo gli studi ne soffre una persona su tre, fra quelle che sono state ricoverate, e i disturbi rimangono a lungo, come suggerisce la parola stessa, “long Covid”. Anche un anno. In Italia, sono circa 3-4 milioni le persone che continuano a soffrire di almeno un problema legato all’infezione. Proprio per questo sul long Covid si giocherà la prossima sfida della sanità.
Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui 👇
https://t.me/capranews
Anche a emergenza finita, gli strascichi della malattia rimarranno, portando ad un aumento di richieste di visite specialistiche o dai medici di base. Su questo fronte, l’impatto è ancora in corso di valutazione. Molti studi sono in atto tutt’ora, anche in Emilia-Romagna a Modena, per rispondere a numerose domande: come influiscono i vaccini sul Long Covid? Anche i bambini sono soggetti a questi problemi? Sulla prima domanda, la sensazione è che con forme meno severe della malattia dovute proprio alla protezione dei sieri, si alleggeriscano anche i sintomi a lungo termine del virus. Ma al momento non esistono abbastanza dati scientifici a supporto di questa ipotesi. Per quanto riguarda i bambini, gli esperti hanno notato come, purtroppo, anche i più piccoli soffrano di sintomi persistenti anche dopo la negativizzazione
sono effetti del 5G ne parla il dottor Ricardo Delgado associato all’ossido di grafene si può vedere al seguente link di Rosario Marcianò Tanker enemy: https://tankerenemy-mirror-blog.blogspot.com/2022/02/ossido-di-grafene-individuata-la-vera.html
oppure su killdogma lo trovate su Rumble