Ecco uno dei motivi per cui Putin ha messo l’Italia nel mirino: Meloni e Crosetto hanno inviato all’Ucraina i missili usati per attaccare il territorio di Mosca senza autorizzazione alcuna

MA CHE RAZZO FAI? IL MINISTRO DELLA DIFESA BRITANNICO, IN UN’INTERVISTA AL “TIMES”, RIVELA QUELLO CHE L’ITALIA FINORA NON HA MAI AMMESSO: ROMA INVIA AGLI UCRAINI I POTENTI MISSILI OFFENSIVI STORM SHADOW: “IL REGNO UNITO, LA FRANCIA E L’ITALIA FORNISCONO QUESTE ARMI PER ESSERE UTILIZZATE SOPRATTUTTO IN CRIMEA” – L’ELENCO DEGLI ARMAMENTI PER KIEV, APPROVATI DAL MINISTERO DELLA DIFESA, È COPERTO DAL SEGRETO DI STATO. DAL GOVERNO NESSUNO COMMENTA L’USCITA DELL’ALLEATO INGLESE

Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera, Emanuele Lauria e Daniele Raineri per “la Repubblica”

«I missili Storm Shadow sono un’arma straordinaria. Il Regno Unito, la Francia e l’Italia forniscono queste armi per essere utilizzate» nella guerra in Ucraina, «soprattutto in Crimea. Sono missili che stanno davvero facendo la differenza». Parole di Grant Shapps, il ministro della Difesa britannico. Che, forse involontariamente, ha rivelato quanto l’Italia sinora non ha mai ammesso: ovvero l’invio – insieme a Londra e Parigi di cui si sapeva – dei letali Storm Shadow a Kiev per la sua controffensiva anti Russia.

E colpire obiettivi sensibili di Mosca nei territori occupati in Ucraina, visto che ognuno di questi sofisticati missili a velocità subsonica, dal costo di circa 2,5 milioni di euro l’uno, è capace di devastare il nemico da una distanza di quasi 250 chilometri.

Che gli sia scappato o meno, Shapps ha citato l’Italia in un’intervista al Times. Il quotidiano ha avuto accesso al gigante delle armi Mbda che assembla gli Storm Shadow nei pressi di Stevenage, la città di Lewis Hamilton, a una quarantina di chilometri a nord di Londra. È uno dei posti più segreti del Regno Unito. E gli Storm Shadow sono parte integrante della nuova fase di “war footing” del governo Sunak: ossia essere “pronti alla guerra”, se necessario.

Shapps ieri non ha corroborato le sue parole sull’Italia. Il ministero della Difesa britannico non commenta le forniture di Paesi stranieri. Ma un portavoce dice a Repubblica: «L’Italia è uno dei nostri partner di Difesa più stretti, insieme promuoviamo la sicurezza europea e collaboriamo su progetti cruciali come il Gicap», ossia il nuovo caccia Tempest di ultima generazione. Secondo indiscrezioni, Roma avrebbe accumulato dal 1999 circa 200 di questi missili.

In Italia nessuno, negli ambienti dell’esecutivo Meloni, conferma (né può confermare) il contributo dell’Italia nel fornire gli Storm Shadow all’Ucraina. L’elenco degli armamenti, contenuti negli otto decreti finora approvati dal ministero della Difesa, di concerto con i ministri degli Esteri e dell’Economia, è stato infatti sempre coperto dal segreto di Stato. Tuttavia, le dichiarazioni di Shapps non sorprendono i vertici dell’esecutivo.

Questo tipo di missili, almeno in passato, avrebbe infatti fatto parte della lista di armi garantite dall’Italia. E tuttora gli arsenali delle forze armate hanno in dotazione gli Storm Shadow, seppur – si apprende – abbastanza obsoleti. L’8 febbraio scorso il Parlamento ha autorizzato anche per il 2024 gli aiuti militari a Kiev da parte del nostro Paese. Anche se in vista del G7 si è deciso di rallentare la consegna di sistemi di difesa anti-aerea, come i Samp-T.

Nella guerra di resistenza degli ucraini, condotta in relativa scarsità di mezzi, ogni arma che arriva dagli alleati occidentali ha un suo ruolo. Gli Storm Shadow da due milioni e mezzo di euro l’uno sono i missili usati per i colpi a sorpresa contro obiettivi cruciali. A volte hanno fatto saltare scali ferroviari militari che erano importanti per far arrivare le munizioni alla Crimea, com’è successo a Rykove il 6 giugno 2023.

In particolare, gli Storm Shadow sono stati usati per una campagna che l’anno scorso prese di mira ufficiali russi nell’Ucraina meridionale. A giugno un missile uccise il generale russo Sergey Goryachev assieme al suo staff nella regione di Zaporizhzhia. A luglio 2023 un missile distrusse l’hotel Dune, a Berdyansk, che era stato trasformato dai soldati in un comando militare, e uccise il generale Oleg Tsokov, vice comandante del distretto militare meridionale – quindi un ufficiale molto alto nella catena di comando.

Il 22 settembre 2023 l’intelligence militare ucraina tentò di distruggere il comando della Flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli in Crimea con una salva di Storm Shadow durante una riunione di comandanti della Marina militare, in quella che fu definita Operazione Trappola per Granchi. Secondo i testimoni quel giorno arrivarono sei missili, cinque furono intercettati ma il sesto superò le difese e fece saltare l’edificio. Le fonti ufficiali di Mosca sostengono che le informazioni ucraine erano sbagliate e che quel giorno non c’era alcuna riunione in corso.

Però, tra le molte armi donate all’Ucraina che la Russia guarda con estrema ostilità perché hanno fatto fallire il piano d’invasione e continuano a rendere molto difficile il conflitto, i missili Storm Shadow occupano un posto speciale.

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