ROBERTO PARODI: ‘DAL 2025 NO EURO6 A MILANO: È TERRORISMO! MIO NAFTONE CONTRO L’ELETTRICA’
tratto da Everyeye.Motori
Roberto Parodi, conosciuto dai suoi fan anche come Il Parods, per alcune idee anticonformiste anche il “Jeremy Clarkson italiano”, è stato protagonista di una bella intervista ai microfoni del quotidiano La Stampa.
Tanti gli argomenti toccati a cominciare dai motori, «La moto è sempre stata la mia passione – spiega – grandi viaggi e – in epoca pre social – tanti libri che scrivevo strappando ore al sonno. Poi una serie di allineamenti astrali ha favorito questa svolta».
Ad un certo punto è arrivato il mitico Naftone, il Range Rover anni ’80 che secondo Parodi è più ecologico di una Tesla. «Questo Range Rover – spiega lui – affettuosamente chiamato Naftone (è un euro zero) proprio come la Harley era la Bombolona, rappresentava in modo provocatorio la mia battaglia contro la vulgata elettrica e le proibizioni che colpiscono i diesel».
Secondo Roberto Parodi è più ecologico continuare ad utilizzare la stessa auto che cambiarla ogni pochi anni, «Indulgere in questo consumismo automobilistico che a Milano ci farà rottamare dal 2025 gli Euro6. È demagogia e terrorismo. Un Euro6 inquina meno (lo scriva per favore) di una sco*reggia di criceto».
Per Il Parods «La gente si svena ma il problema è lungi dall’essere risolto. L’Italia è virtuosa, produce l’1,7% di emissioni globali. Stiamo mettendo a lucido in modo maniacale il nostro monolocale, mentre fuori c’è una favela con ratti e scarafaggi».
Parodi ha anche trovato una soluzione, leggasi il «“sifulotto” all’ossidrogeno. Una cella elettrolitica che scinde l’acqua distillata, producendo un gas che aspirato dal motore lo rende più efficiente e con meno emissioni. Purtroppo a questa tecnologia (italiana) non viene riconosciuto un miglioramento di classe ecologica. Pochi euro di acqua, un paio di migliaia di impianto, e nessuno più cambierebbe l’auto vecchia e inquinante».
Il giornalista de La Stampa definisce Roberto Parodi una sorta di altro Milanese Imbruttito: «In effetti prendiamo in giro lo stesso mondo – spiega – le “mamme totali”, le vacanze a Santa e Courma, gli abitanti del centro storico con le loro Tesla e le bici al tungsteno. Dove per altro vivo anch’io. È il mondo che da insider metto alla berlina. Il bello è che sono i primi ad apprezzarmi. Verso di me non astio, ma quasi affetto», conclude.
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