“Manca solo un anno”. La profezia choc di Elon Musk mette i brividi. Siamo al punto di non ritorno, mentre i nostri politicanti giocano alla guerra e si insultano per le fregnacce sul fascismo

Elon Musk, Ceo e fondatore di Tesla, ha confermato che il robot umanoide Optimus sarà commercializzato entro la fine del 2025. Le prime a introdurlo saranno proprio le fabbriche del gruppo, che costruiscono automobili. L’idea è di utilizzare il robot nella catena di montaggio, in modo particolare per le operazioni più rischiose e oggi ancora affidate all’uomo. Come scrive Reuters online, Musk ha anticipato le tempistiche durante una riunione da remoto con gli investitori, ai quali ha anche delineato gli sviluppi futuri di Tesla, che potrebbe concentrarsi sulla realizzazione di robot umanoidi, oltre che di veicoli.

«Penso che Tesla sia in una posizione migliore della concorrenza nell’avviare una produzione di robot umanoidi efficienti su larga scala», ha detto il Ceo, che punta non solo sulla potenzialità fisiche dello strumento ma anche sulle qualità di intelligenza artificiale, che permetterebbero di prendere decisioni in tempo reale per risolvere eventuali problematiche.

Tesla ha lanciato la prima generazione del suo robot Optimus, soprannominato Bumblebee, nel settembre del 2022. A distanza di un anno e mezzo, l’azienda ha pubblicato un video in cui si vede un umanoide bipede che piega una maglietta presso una delle sue fabbriche. (QUI IL VIDEO)

“Manca solo un anno”. La profezia choc di Elon Musk mette i brividi. “E’ il punto di non ritorno, poi…”

Se certe cose le dice una persona qualsiasi, viene liquidata con sorrisini di circostanza. Ma se le clamorose affermazioni di cui andiamo a raccontare escono durante una diretta su X dalla bocca di Elon Musk, ideatore fra le altre cose di Neuralink, assumono un significato molto diverso. E forse sarebbe il caso di ascoltarle. Perché ancora oggi la maggioranza delle persone confonde la rivoluzione delle Intelligenze Artificiali con una più banale “rivoluzione industriale”. E pensa che le macchine ipermoderne siano solo dei computer più sofisticati che dipenderanno in tutto e per tutto dall’uomo. Invece, ciò che ci aspetta è uno stravolgimento del nostro modo di vivere e – è il caso di dirlo – di “esistere” senza alcun precedente nella storia umana. “Manca solo un anno al punto di non ritorno“, è la scioccante affermazione di Musk.

“La mia ipotesi è che, probabilmente entro la fine del 2025, avremo un’intelligenza artificiale più intelligente di quella di qualsiasi essere umano“. Addirittura, secondo il proprietario di Tesla questa impetuosa crescita tecnologica delle AI sarebbe potuta avvenire ancora più velocemente, ma l’anno scorso è stata frenata dalla carenza di chip. Un problema che però sarà superato molto presto. “La gente non riusciva ad avere abbastanza chip Ndivia“, ha spiegato il miliardario. “Quest’anno però si passerà all’alimentazione tramite trasformatore di tensione. Tra un anno, due al massimo, le AI funzioneranno solo attraverso la fornitura di elettricità“. Sarebbe questo, dunque, il grande salto che permetterà di sfruttare a pieno le potenzialità delle “macchine intelligenti”, sinora bloccate solo dalla carenza di materie prime. Questo allarme di Musk si sposa ad altri due argomenti a dir poco spinosi.

Il primo trattato dallo stesso patron di Tesla. Che riguarda l’enorme fabbisogno di elettricità derivante dalle nuove tecnologie. Non solo le AI, ma anche le automobili elettriche. Se più del 50% del parco macchine fosse alimentato con l’elettricità, infatti, secondo molti esperti con le attuali possibilità non si riuscirebbe a fornire abbastanza energia alla rete mondiale. Con il rischio di drammatici black out e carenze per il funzionamento dei più banali elettrodomestici di uso quotidiano. Il secondo aspetto inquietante, invece, è stato affrontato da diversi esperti del settore delle AI. I governi, a partire dall’Unione Europea, stanno cercando di creare dei regolamenti severi per limitare i potenziali pericoli derivanti dall’uso di AI. Ma basterebbe che fossero usate in modo sbagliato dal dittatore di turno, per creare grossi guai. Perché tutte le AI esistenti al mondo sono collegate e comunicano fra di loro. E se fossero programmate o utilizzate nel modo sbagliato, le conseguenze potrebbero essere disastrose per l’umanità intera.

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