“L’attentato è una dichiarazione di guerra dell’Occidente alla Russia” la lucida analisi del professor Paolo Becchi sul feroce massacro della scorsa notte

di professor Paolo becchi da Twitter

L’attentato a Mosca avviene dopo elezioni che hanno avuto una partecipazione straordinaria, con un successo per Putin superiore ad ogni aspettativa. L’attentato è anche una risposta a questo. Bisognava ferire il popolo per questa fiducia che ha confermato nel suo leader. Ecco allora la strage degli innocenti.
I morti e i feriti, civili. Ma va fatta qualche considerazione più generale.
La guerra in Ucraina è giunta ad un tale punto che o succedeva qualche cosa di inaudito o era ormai questione di giorni o forse di settimane per il crollo dell’esercito ucraino. Non è solo questione di armi è che non hanno più uomini da mandare al macello.
L’esercito ucraino è allo sbando. Solo un diretto coinvolgimento europeo e della NATO potrebbe allungare questa guerra.
I “disperati” a cui alludo nel Tweet non sono solo gli ucraini, o meglio la marionetta che li guida, ma tutti gli occidentali che hanno perso e non vogliono ammetterlo. È così ora tirano fuori la fantomatica Isis per coprire chi sta dietro questo vile attentato.
L’obbiettivo è chiaro: l’attentato è una dichiarazione di guerra dell’Occidente alla Russia.
Una provocazione. Destabilizzare la Russia per portarla a reagire con forza.
Ora, soltanto la reazione prudente di Putin può salvarci da una guerra che sarebbe distruttiva per tutti.
In tutto quello che sta succedendo gli Stati Uniti giocano il ruolo rilevante.
Non vogliono rinunciare ad essere la potenza che guida il mondo. Sono riusciti a separare la Russia dall‘Europa ed in particolare dalla Germania e ora vogliono una guerra degli Stati europei contro la Russia.
Solo perché la Russia con Putin ha rialzato la testa rivendicando la sua autonomia, rivendicando l’idea di un mondo multipolare.
Poiché i governi europei invece di rivendicare la propria autonomia si sono piegati ai voleri degli Stati Uniti non resterebbe che la protesta dei popoli europei. Ma è questa che purtroppo manca. Le bandiere per la pace non sventolano più. Siamo sull’ orlo dell’abisso e non ce ne rendiamo conto. E ora questo attentato potrebbe essere l’ultima goccia che fa traboccare il vaso.

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