“Parliamo di una che faceva queste allusioni?” Rocco Siffredi si sbrana la pennivendola che lo ha denunciato per molestie e va al contrattacco

Estratto dell’articolo di Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”

Uno scambio di messaggi dal contenuto equivoco, quando non apertamente offensivo e volgare, spinge una giornalista a denunciare Rocco Siffredi per molestie sessuali. Lo scambio, consumatosi tre giorni fa, è stato portato ieri all’attenzione del commissariato Prati dall’avvocato Laura Sgrò, dato «il forte stato di agitazione» causato nella donna, che si è rivolta al proprio medico curante per avere dei farmaci contro l’ansia e i crampi addominali.

Nelle chat allegate all’esposto sono presenti anche le scuse dell’attore, che — appreso della denuncia — però rilancia: «Le scuse erano alla donna per le frasi che le ho rivolto, non alla giornalista per come si è comportata. La verità è ben diversa».

Un passo indietro a dicembre, allora, quando la giornalista, professionista dal 2008, cerca di ottenere una intervista con il divo del porno in vista dell’uscita della serie tv a lui dedicata. Lo contatta ma non ottiene il via libera dall’ufficio stampa.

Dopo il lancio della serie, Siffredi accetta a titolo personale di fare l’intervista, che si svolge nella hall dell’Hotel Parco dei Principi a Roma. Due ore preserali dopo le quali il 59enne icona del cinema hard scrive alla giornalista per ribadirle i complimenti che già le aveva fatto in occasione del loro primo contatto, commentando un foto presa dai suoi social.

«Sono abituata alle lusinghe dopo le interviste e non gli diedi peso», scrive la donna nella denuncia. Il tono di un paio di messaggi vocali ricevuti dopo l’intervista è però più esplicito: «Sei veramente simpatica, troppo carina e bona… te lo posso dire! — registra Siffredi — Quando ti stringevo non lo potevo dire troppo di più, però c… beh… lasciamo perdere che mi stavi a fa venì proprio una roba un po’ particolare. Però te l’ho detto per dirti che sei veramente una donna top, femminilità top».  […]

Sui contenuti dell’intervista mostrata in anteprima all’attore nasce però uno scontro. Siffredi le chiede di rimuovere alcuni passaggi che avrebbe frainteso, lei lo rimanda alla registrazione integrale della conversazione, poi accetta.

Quando però l’articolo viene pubblicato, Siffredi scopre altre modifiche, che a suo dire sono forzature, e perde la calma: «Non sei una giornalista, sei una approfittatrice, per vendere i tuoi articolini gonfiati ci metti tanto del tuo». E poi, in modo assai più pesante, le allusioni alla sua vita sessuale e i «consigli» a fare più sesso.

 La giornalista controbatte nel merito dell’articolo, dice di voler sorvolare sugli insulti ma che è pronta a denunciarlo. Poco dopo Siffredi si scusa: «Pensavo fossi un po’ più carina nel comprendere quello che ti ho detto. Hai forzato tutto come se fossi pazzo. Per quanto riguarda la parte offensiva ti chiedo scusa come donna ma non lo faccio per evitare la tua denuncia, fai quello che ti senti».

Nelle ore successive seguono altri messaggi dello stesso tenore («mi sono sentito usato») e telefonate alle quali però la donna non risponde. Infine la scelta di querelarlo per «la volontà di offendere e svilire la mia dignità di donna e professionista, senza giustificazione alcuna e per futili motivi».

«Dovreste fare il suo nome così da dire a tutti di starne alla larga — dice ora Siffredi, infuriato —. Era aggressiva e pressante, ho sbagliato ad accettare l’intervista. Ma anche io ho conservato i messaggi e la sfido a sbobinare tutta la registrazione».

L’attore sostiene che si è trattato di una intervista “irrituale”: «Faceva continue allusioni al sesso, diceva di essere una “molto forte a letto”, ha invitato una amica a unirsi a noi. Una provocazione continua: “Rocco, tu sì che sei un vero uomo” e cose così. Ma ci sono i testimoni e le telecamere dell’hotel». E le frasi offensive? «Mi chiedeva in continuazione una consulenza sul sesso e in un momento di rabbia e stress le ho risposto mettendola su quel piano. Sono molestie, queste?».

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