Victor Orbán ancora una volta impartisce una lezione di coerenza a Giorgia Meloni: unico leader europeo alla convention programmatica di Donald Trump

Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”

Donald Trump ha aperto le porte della sua residenza in Florida a Victor Orbán, con una battuta sulle politiche illiberali durante un incontro con gli ospiti: «È una figura non controversa perché dice: “È così”. E, alla fine, è come dice lui […] giusto? È lui che comanda. No, è un grande leader, un leader fantastico».

A Mar-a-Lago il premier ungherese ha cenato con Donald e la moglie Melania, ha discusso per un’ora con i rispettivi consiglieri […] L’incontro è letto dai media americani come un atto di sfida a Biden, proprio all’indomani del discorso sullo Stato dell’Unione in cui l’attuale presidente ha accusato il predecessore di voltare le spalle alla democrazia bloccando gli aiuti all’Ucraina. A un comizio in Pennsylvania, Biden ha criticato l’incontro a Mar-a-Lago, affermando che Orbán «non pensa che la democrazia funzioni» e «cerca una dittatura».

È stato il premier ungherese a chiedere di essere invitato da Trump, secondo quanto riferito dal New York Times. Lo staff di Biden ha detto alla Cnn che il premier ungherese non ha chiesto un incontro alla Casa Bianca e non gli è stato offerto. A Washington, Orbán ha partecipato a una conferenza alla Heritage Foundation, think tank conservatore che sta tentando di mettere a punto il Project 2025, una mappa per il prossimo mandato di Trump, e ha incontrato all’ambasciata ungherese Steve Bannon.

[…] A un forum diplomatico in Turchia, Orbán aveva già detto peraltro che «l’unica possibilità al mondo per un accordo di pace (tra Ucraina e Russia) relativamente rapido è un cambiamento politico negli Stati Uniti, e questo è legato a chi sarà presidente».

Il premier magiaro ha rifiutato di inviare armi a Kiev e ha mantenuto stretti legami economici con Mosca anche dopo l’invasione, illustrati dalla stretta di mano con Putin a Pechino lo scorso ottobre. Il mese prossimo, per la terza volta, l’Ungheria ospiterà la riunione del Cpac (la conferenza dei conservatori, dominata dai trumpiani)

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