Non fu il Covid ad uccidere ad inizio pandemia ma un farmaco letale? Si avvicina la verità sulla strage di Bergamo dopo le rivelazioni su cosa accadde negli stessi giorni in Inghilterra

di Cesare Sacchetti per La cruna dell’ago

Continua ad emergere la verità su ciò che ha provocato quell’anomala ondata di morti vista al principio della farsa pandemica.

Non il risultato di un misterioso “virus letale” originario di Wuhan, ma una deliberata decisione di provocare una strage attraverso farmaci letali senza la quale non sarebbe mai stato possibile dichiarare lo stato di emergenza in Italia e negli altri Paesi europei.

Negli ultimi tempi era stata la coraggiosa infermiera scozzese, Lesley Robert, a rivelare come i pazienti Covid in Scozia fossero stati uccisi da un cocktail di farmaci che generalmente viene somministrato solamente ai malati terminali.

Adesso a rafforzare questa evidenza giunge anche uno studio scientifico e statistico firmato da Wilson Sy, un analista dati filippino, che ha messo insieme i dati forniti dal Regno Unito sul picco di morti del marzo del 2020 per giungere a conclusioni radicalmente opposte a quelle fornite dall’allora governo di Boris Johnson.

Quando in Italia andava in scena la macabra passerella di Bergamo autorizzata da Conte e Speranza, nel Regno Unito si verificava un fenomeno altrettanto anomalo

Improvvisamente, in ogni regione dell’Inghilterra, specialmente quella dell’area metropolitana di Londra, le morti schizzavano verso l’alto tanto da far registrare un aumento del 98% in più riportato dall’ONS, l’ufficio nazionale statistico della Gran Bretagna.

Il picco del 98% di morti in più tra marzo e aprile. Fonte: dati ONS elaborati da Sy

Sy fa un’operazione di scomposizione dei dati e mette in rilievo una chiara anomalia statistica. L’ONS attribuisce quel picco di morti al Covid anche quando i casi di presunta positività al coronavirus non arrivano nemmeno al 15% delle morti attribuite al Sars-Cov2 come si può vedere nel grafico sottostante.

Il picco rosso del marzo 2020 sono i morti Covid mentre quello verde sono i casi Covid. Fonte: dati ONS elaborati da Sy

La enorme discrepanza tra morti attribuite al Covid e casi di presunta positività porta lo statistico filippino ad una conclusione statisticamente logica e inconfutabile. Quelle persone non possono essere morte di Covid.

L’espressione presunta positività non è stata utilizzata a caso, poiché in numerosi casi è stato provato che i cosiddetti test PCR sono altamente inaffidabili e arrivano a produrre il 90% di falsi positivi.

La strage Covid causata dal farmaco Midazolam

Per capire che cosa ha causato quella strage in Inghilterra, occorre fare un altro tipo di operazione.

Occorre vedere come sono state “curate” quelle persone ed è proprio ciò che fa Wilson quando consulta i dati pubblicati dall’istituto Bennett per la scienza applicata dei dati relativi alla somministrazione di un farmaco che appartiene alla categoria delle benzodiazepine, chiamato Midazolam.

Il Midazolam è un farmaco che viene somministrato ai detenuti sottoposti alla pena capitale negli Stati Uniti.

La sua somministrazione serve a stordire, per così dire, la persona condannata a morte e a non farle sentire i dolorosi effetti dell’iniezione letale.

Quando questo farmaco viene dato a pazienti anziani già affetti da diverse malattie, esso si rivela un cocktail micidiale che porta alla rapida morte della persona che lo riceve.

Quando Sy confronta le statistiche delle dosi di Midazolam somministrate in quel periodo con quelle dei morti, mette in rilievo una strettissima ed evidente correlazione statistica.

Nei mesi di marzo e aprile sono state somministrate 35,600 dosi di questo farmaco e le conseguenti morti sono state 42mila. E’ quasi un rapporto di 1 a 1, e questo dimostra tutta la letalità del Midazolam quando viene dato a persone già fragili e molto anziane.

Stavolta i numeri non mentono per il semplice fatto che essi non sono manipolati come quelli dell’ONS che ha attribuito falsamente al Covid tutte quelle morti improvvise quando in realtà non c’era nemmeno un identico corrispettivo di casi positivi al cosiddetto virus cinese.

Qualcuno potrebbe obiettare che non c’erano abbastanza test PCR, della cui inaffidabilità si è già detto in precedenza, ma se questo è il caso allora in nessun modo l’omologo dell’ISTAT in Gran Bretagna poteva registrare quelle morti come Covid proprio perché non c’era nessuna prova che quelle persone fossero effettivamente morte per il virus in questione.

Sy a questo punto una volta analizzati i numeri giunge alla conclusione che quella del 2020 non è stata una pandemia provocata da un misterioso virus letale.

Nel gergo medico si parla di iatrogenesi quando le terapie prescritte per un paziente affetto da una determinata patologia sono quelle che provocano il decesso del paziente.

Ed è questa la risultanza statistica ricavata dall’analista australiano. Esistono dei protocolli molto precisi e accurati per la somministrazione di benzodiazepine ai pazienti, e quei protocolli sono stati palesemente violati.

Non può essersi trattato di un errore dovuto a negligenza medica poiché il governo di Boris Johnson e il ministero della Sanità britannico sapevano perfettamente gli effetti che tali farmaci avrebbero avuto sulla vita dei pazienti.

Gli effetti sono quelli di rapidi decessi in serie che sono stati attribuiti falsamente al coronavirus. La conclusione più vera e sconcertante, almeno per chi ancora non avesse avuto modo di leggere questi dati, è soltanto una.

Non c’è mai stata alcuna pandemia. Una pandemia per potersi definire tale deve avere determinate caratteristiche quali quelle della diffusione globale di un determinato agente patogeno che si trasmetterebbe poi rapidamente da persona a persona provocando un elevato numero di decessi.

Nulla di tutto questo si è visto nella storia della “pandemia”. Sono stati utilizzati sin dal principio test altamente inaffidabili che non avevano altro scopo se non quello di trasmettere la falsa percezione della diffusione di un contagio alimentata dalla macchina mediatica, principale protagonista di questa operazione terroristica.

Così come le morti Covid sono state attribuite falsamente al virus cinese quando queste in realtà sono state catalogate falsamente come morti da Sars-Cov2 quando non erano altro che il diretto risultato di una pianificazione di una strage di massa ordinata dai vari governi mondiali.

Nel Regno Unito, il principale responsabile di questa eutanasia di massa ordinata per ragioni che esulano direttamente il campo medico e tracimano in quello politico sarebbe l’esecutivo di Johnson.

La strage di Bergamo causata dagli stessi farmaci letali?

Quello che occorre capire è se si è verificata in Italia la stessa dinamica di quanto visto in Inghilterra.

Ai tempi del governo Conte, si è assistito chiaramente a delle mosse da parte di quell’esecutivo che erano volte a costruire una falsa emergenza a tavolino.

I legami tra il M5S e la Cina erano già alquanto stretti da tempo, e la strana visita di Beppe Grillo all’ambasciata cinese a novembre seguita da un’altrettanto singolare uscita in pubblico dell’ex comico genovese con una mascherina nel dicembre del 2019 erano i probabili segnali di una sponda già in corso tra il governo comunista cinese e il governo Conte.

La storia della pandemia in Italia non può essere compresa senza prendere in esame tali legami. Quanto accaduto nei mesi successivi rafforza ancora di più l’ipotesi di un coordinamento tra il governo Conte e la Cina, quando quell’esecutivo lasciava che entrassero in Italia due personaggi cinesi molto “particolari”, marito e moglie, provenienti da Wuhan, quello che era guarda caso l’epicentro della falsa pandemia.

Uno dei due, l’ingegner Xiang Ming Liu, è un docente di ingegneria biochimica presso l’istituto di Tecnologia di Wuhan, luogo dove sembrano esserci non pochi uomini della intelligence cinese.

Non è certo un segreto che Pechino ami inviare i proprio agenti segreti presso i vari atenei domestici per poter controllare meglio l’ambiente universitario, da sempre cavallo di Troia delle varie potenze straniere interessate a creare disordini e sollevare agitazioni.

Quando giungono i due cinesi a Roma nel gennaio del 2020 i media iniziano ad alimentare il mantice della paura facendo credere che questi due fossero portatori di un misterioso virus letale che era stato già diffuso in diverse parti d’Italia per via del loro “particolare” giro turistico.

I due ancora oggi detengono un record imbattuto al mondo. Quello della più lunga ospedalizzazione di 59 giorni per quella che i fatti hanno dimostrato essere la normale influenza stagionale, e sarebbe interessante a questo riguardo capire in futuro perché i due cinesi sono rimasti così a lungo ricoverati allo Spallanzani.

In questa storia, poi c’è un altro interessante personaggio, il paziente 1 di Codogno, al secolo Mattia Maestri, 38enne al servizio della Croce Rossa e di una multinazionale, ricoverato con Covid il 21 febbraio del 2020 e uscito il 23 marzo.

Anche qui c’è una degenza molto lunga e singolare per una influenza, e dopo il caso dei due cinesi e di Maestri, nessuno resterà più ricoverato così tanto tempo per il virus influenzale chiamato Covid.

Non era comunque abbastanza. Al governo Conte per poter instillare nell’opinione pubblica l’idea che un letale virus si stesse diffondendo nel Paese serviva qualcosa che scuotesse nel profondo l’Italia e il mondo intero.

Si giunge così alla macabra sfilata delle bare di Bergamo avvenuta nel marzo del 2020 quando va in scena uno dei capitoli più vergognosi della storia della Repubblica dell’anglosfera nata sotto l’occupazione americana.

Il governo Conte e il tentativo di cancellare le prove con le cremazioni

La strage di Bergamo non ha ancora trovato una risposta logica poiché le autorità, inclusa la procura di Bergamo, non l’hanno mai voluta veramente cercare.

A Bergamo e in Lombardia si sono registrate le punte più alte di quella che viene chiamata mortalità Covid, ma sotto tale ingannevole dicitura, come visto nel caso inglese, si nasconde in realtà altro.

Nessun virus agisce così. Se si dà uno sguardo alla cartina dell’Italia disegnata dall’ISTAT, si può vedere come il picco di morti Covid, per così dire, sia concentrato principalmente in Lombardia e in particolare proprio nella provincia di Bergamo.

I tassi di “mortalità Covid” nel 2020 in Italia: Fonte: ISTAT

I numeri a disposizione parlano di una crescita impressionate del 574% delle morti a Bergamo nei mesi più acuti dell’operazione terroristica del coronavirus per poi tornare alla normalità nei mesi successivi.

E’ un dato che colpisce particolarmente poiché un virus letale, che non è certo il Covid, non agisce comunque così e non fa registrare improvvisi picchi da un mese ad un altro e non uccide principalmente solo in una determinata zona e in un’altra no.

Nel resto d’Italia non è presente questa enorme anomalia statistica che non può certo essere spiegata attribuendo la colpa al Covid poiché è stato dimostrato che quelli che sono stati chiamati impropriamente come morti Covid sono stati in larghissima parte decessi causati da altre patologie come ha riconosciuto persino lo stesso ISS.

Resta quindi da comprendere cosa abbia causato la strage di Bergamo e i casi inglesi e scozzesi sembrano puntare fortemente all’utilizzo di farmaci letali che hanno causato la improvvisa mattanza.

Ciò spiegherebbe anche la circolare del ministro della Salute, Speranza, che “raccomandava” la distruzione dei corpi quando in realtà la prima cosa da fare era eseguire l’autopsia per risalire alle cause di morte.

Questo dimostra chiaramente come il governo Conte volesse cercare di insabbiare la verità su quei decessi con i quali il coronavirus non aveva quasi certamente proprio nulla a che fare.

Le autopsie possono ancora dire la verità poiché non tutti i corpi sono stati distrutti ma per fare questo passo sarebbe necessario avere una nuova magistratura che si muova veramente per cercare la verità e non per occultarla come fa quella attuale dominata da logiche correntizie e circoli massonici di vario tipo.

La verità sulla strage di Bergamo è un qualcosa che è dovuto non solo ai parenti delle vittime che chiedono giustizia ma a tutti gli italiani che sono state vittime di una tirannia e di un enorme inganno che non aveva altro fine se non quello di instaurare una distopica società ispirata al modello del club di Davos e a quello della famigerata operazione Lockstep, espressione che in italiano si traduce con “tappe serrate”, citata dalla pubblicazione della famiglia Rockefeller.

Sarebbe stata la società dell’autoritarismo globale del quale si è avuto un assaggio con un altro governo, quello Draghi, giunto per compiere l’ultimo passo, non riuscito poi per le cause internazionali che hanno portato al fallimento della farsa pandemica.

Gli italiani attendono di sapere la verità e ad avere questo compito saranno gli uomini che un domani dovranno prendere il posto di questa classe politica che ha messo in atto per conto dei suoi referenti sovranazionali il più grave crimine di sempre contro l’Italia e il suo popolo.

AGGIORNAMENTO

Avevo parlato di come in Inghilterra hanno utilizzato il Midazolam per uccidere i pazienti con l’influenza Covid. Vediamo che anche in Emilia Romagna è stato utilizzato il Midazolam per gli stessi pazienti. Qual è la ragione di dare benzodiazepine a persone che hanno l’influenza?
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1 comment
  1. Chissà perchè a pensare male di questi tempi si ci azzecca.
    A suo tempo lo dissi a qualcuno che le autopsie negate nascondevano la reale morte delle persone e la cosa non doveva venire a galla per non rovinare i piani del genocidio programmato. Governati criminali e company, se non avrete una punizione esemplare terrena si sarà ad attendervi quella divina da cui non potrete scampare, non vorrei essere nei vostri panni. Mi fate tanta pena, siete il nulla.

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