di Sandro Iacometti per Libero
O la borsa o l’auto. Oppure, come sintetizza Carlo Calenda, «quanto mi dai per non chiudere». È questo, più o meno, il senso del messaggio recapitato da Stellantis al termine di una giornata che ha visto il governo mettere sul tavolo quasi un miliardo di incentivi all’acquisto per sostenere le aziende dell’automotive.
Riavvolgiamo il nastro. A metà mattinata si tiene il programmato incontro organizzato dal ministro delle Imprese Adolfo Urso con tutti i soggetti coinvolti. Per Stellantis c’è Davide Mele, responsabile Corporate Affairs. Il governo, malgrado gli attriti delle ultime settimane e le accuse agli Agnelli-Elkann (arrivate da più parti e dalla stessa Giorgia Meloni) di voler fuggire dall’Italia, non ha forzato la mano. I soldi, ha spiegato Urso, ci sono. Circa 950 milioni. E solo nel caso non si verifichi l’auspicato cambio di marcia sulla delocalizzazione delle produzioni, l’esecutivo potrebbe decidere di indirizzare i finanziamenti solo alle auto realizzate in Italia (oggi fino all’80% sono andati altrove).
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