Chiara Ferragni in un vero mare di guai: ufficialmente indagata per truffa aggravata dalla minorata difesa. Insieme a lei risulta indagata anche Alessandra Balocco, della società che produce il pandoro

Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata dalla minorata difesa. Insieme a lei risulta indagata anche Alessandra Balocco, della società che produce il pandoro Balocco.

(AGI) L’influencer Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, presidente e ad dell’azienda, non hanno ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di Milano. Entrambe sono indagate per truffa aggravata dalla minorata difesa.

Estratto dell’articolo di Giuseppe Guastella per www.corriere.it

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf di Milano, su delega del procuratore aggiunto Eugenio Fusco, stanno acquisendo documentazione nella sede della Balocco a Cuneo in merito all’inchiesta che riguarda Chiara Ferragni e la vicenda del pandoro «Pink Christmas». Le fiamme gialle stanno inoltre notificando l’atto con cui si chiede l’elezione di domicilio e la nomina di un difensore in vista di una eventuale iscrizione nel registro degli indagati dei legali rappresentanti della società.

Se fino a prima di Natale l’ipotesi che circolava negli ufficio giudiziari di Milano poteva essere quella del reato di frode in commercio, ora sembra ci si orienti più verso quella di truffa. Quella che non è ancora cambiata, al momento, è la «situazione» giudiziaria della vicenda: siamo sempre ad un fascicolo a modello 45, quello in cui vengono depositati atti che non costituiscono reato e che non hanno indagati.

Il procuratore aggiunto Fusco ha ricevuto lunedì l’informativa al cui interno ci sono i risultati dell’inchiesta dell’Antitrust sull’affaire Ferragni-Balocco e tutti gli atti allegati. […]

 Nell’articolata decisione dell’Autorità garante per il mercato e la concorrenza, ci sono le email scambiate tra la Balocco e una società della Ferragni, in cui i rappresentanti della seconda suggerivano come realizzare la pubblicità, nonostante quelli della prima segnalassero il rischio che proprio i loro suggerimenti potessero rendere «ingannevole» l’annuncio. Sarebbe proprio questo uno dei punti centrali su cui ragiona il pm Fusco per valutare se questi «passaggi» email possano essere considerati gli «artifici e raggiri» indispensabili per configurare il reato di truffa secondo il codice penale (artico 640).

C’è però un’altra questione fondamentale, che è quella della querela, nel senso che per avvuiare un’indagine per truffa è indispensabile che qualcuno presenti una denuncia specifica. Non può essere ritenuta tale l’esposto depositato dal Codacons alla procura di Milano e ad altri uffici omologhi in tutta Italia, alcuni dei quali lo hanno già trasmesso a Milano. Nel caso in cui nelle prossime settimane dovessero arrivare eventuali querele, il magistrato valuterà se in base ad esse si possa procedere. Dovrà anche valutare se tutto ciò abbia fatto incassare alle società profitti illeciti e ai danni di chi e, di conseguenza, se e chi iscrivere sul registro degli indagati.

Sulla scrivania di Fusco c’è anche un’altra vicenda, quella relativa alle uova di Pasqua sempre griffate Ferragni. Mentre non sarebbe ancora arrivato nulla sull’altro caso, che riguarda la bambola Trudi. Su queste ultime due questioni la Guardia di finanza non ha ancora depositato documenti.

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

Armamento Nato, siamo oltre le comiche! Per due anni ci hanno raccontato che la Russia non aveva armi, adesso scopriamo che i missili li hanno finiti i criminali che guidano l'occidente

Next Article

"Addio leggenda" Calcio mondiale a lutto, se n’è andato a 78 anni Franz Beckenbauer, icona del Bayern e della nazionale tedesca

Related Posts