Forte aumento dei casi di Hiv: l’Istituto Superiore di Sanità lancia l’allarme. Guarda che combinazione: l’incremento dal 2022

commento del dottor Maurizio Matteoli da Facebook

Leggendo questa notizia mi è nata una domanda.
Considerato che, come scrive l’articolo, “oltre la metà (58%) delle persone che hanno scoperto di essere Hiv positive nel 2022 erano in fase avanzata di malattia, cioè con una situazione immunitaria seriamente compromessa o addirittura già in Aids, in cui l’infezione è rimasta misconosciuta per anni“ perché un’infezione rimasta non evidente per anni all’improvviso, nel 2022, si è evidenziata in tutta la sua gravità?
E sì che nei 10 anni precedenti avevamo registrato sempre un calo dell’incidenza dell’Aids!
E a questa domanda è seguita, come ovvia conseguenza, la successiva: non è che, per caso, i vaccini anticovid, con i loro effetti ancora tutti da scoprire (e da studiare) sul sistema immunitario, c’entrano qualcosa?
Ancora non ci sono risposte a queste domande, ma allora ne voglio fare una a tutti voi:
se a me sorgono spontanee, questo vuol dire che io sono un novax e, casomai, anche un complottista?
QUI L’ARTICOLO AL QUALE SI RIFERISCE
tratto da doctor33.it
Aids, Iss: i casi Hiv tornano a salire dopo 10 anni. Un terzo delle diagnosi in over 50
È aumentata l’incidenza nei due anni post Covid con 1.888 nuovi casi nel 2022, +32% rispetto al 2020. Il report Iss in vista della Giornata mondiale del primo dicembre

Dopo oltre un decennio di trend in costante discesa, si osserva un nuovo aumento dell’incidenza Hiv nei due anni post-Covid: 1.888 nuovi casi segnalati nel 2022, +32% rispetto al 2020. Tuttavia, l’incidenza in Italia è inferiore rispetto alla media osservata tra gli Stati dell’Unione Europea (3,2 rispetto a 5,1 nuovi casi per 100mila).
È il quadro che viene fuori dall’aggiornamento della sorveglianza nazionale delle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids al 31 dicembre 2022, curato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e pubblicato in vista della Giornata mondiale che si celebra domani, primo dicembre.

“L’84% dei casi scoperti nel 2022 è ascrivibile a rapporti sessuali (43% eterosessuali, 41% maschi con maschi), prevalentemente maschi (79%). La quota di nuove diagnosi in persone con più di 50 anni è in continuo aumento, dal 20% del 2015 al 31% del 2022”, evidenzia il report Iss. “Oltre la metà (58%) delle persone che hanno scoperto di essere Hiv positive nel 2022 erano in fase avanzata di malattia, cioè con una situazione immunitaria seriamente compromessa o addirittura già in Aids, in cui l’infezione è rimasta misconosciuta per anni – avvertono gli esperti Iss – Inevitabili i riflessi sull’efficacia della terapia antiretrovirale che risulta inferiore in caso di diagnosi tardiva, e sulla probabilità di trasmettere involontariamente l’Hiv non usando le protezioni adeguate. Negli over 50 la quota di diagnosi tardive arriva all’80%”.

“Diminuisce l’attitudine a fare il test Hiv in seguito ad un contatto sessuale non protetto, mentre aumentano i test eseguiti perché già presenti sintomi legati all’Hiv in persone che si sono pertanto infettate vari anni prima”, conclude l’Iss.

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