“Il patriarcato non c’entra nulla: è stata la demolizione della virilità a rendere gli uomini fragili” Susanna Tamaro tombale seppellisce le galline rosse al servizio della feccia di Davos

Susanna Tamaro, autrice di best seller come “Va’ dove ti porta il cuore”, ha recentemente pubblicato due nuovi libri, “Il vento soffia dove vuole” (Solferino) e “Tutti abbiamo una stella”. In una recente intervista rilasciata alla Verità, la celebre scrittrice ha discusso il suo punto di vista su vari temi di attualità, dalla dinamica nelle relazioni tra uomini e donne, all’educazione dei ragazzi, fino a toccare l’argomento del patriarcato.

Nel corso dell’intervista, Tamaro ha espresso senza mezzi termini la sua visione dei rapporti tra uomini e donne, affermando: “Perché le cose sono cambiate dagli anni Sessanta e Settanta, in maniera drammatica. Si sono squilibrate le relazioni e le dinamiche energetiche tra maschile e femminile. Sono cresciuta negli anni Settanta, all’inizio di questo cambiamento, e ho visto la progressiva distruzione della figura maschile, che è stata un lavoro lento e preciso e che ha trovato pochi critici. Adesso le ragazze sono tutte sole, non ci sono relazioni di scambio, perché la diversità ormai è immensa tra maschi e femmine. Soprattutto i maschi vivono una perdita di dialogo, di parole, di conoscenza di sé e dunque di relazione con l’altro, in questo caso la donna. E questo è il primo grande vuoto nell’educazione maschile”.

Secondo l’autrice, la famiglia e l’ambiente sociale dovrebbero essere i principali responsabili dell’educazione dei ragazzi, ma la società attuale ha smarrito gran parte dei suoi valori. “I ragazzi sono molto deboli in questo momento, e sono aggressivi perché sono deboli. L’educazione dovrebbe venire dalla famiglia e dall’ambiente sociale intorno al ragazzo. Ma in un mondo che ha annullato qualsiasi valore, qualsiasi sforzo, qualsiasi senso del limite, è impossibile pensare che i ragazzi crescano in maniera sana”. La società ha servito ai ragazzi “un piatto di pessima qualità”, fatto di “madri iperprotettive e padri assenti”. “Un bambino ha bisogno di sfide, ha bisogno di avere coraggio, ha bisogno di avere modelli positivi. E che modelli oltre al videogioco abbiamo visto negli ultimi trent’anni? Soltanto criminali, basta guardare le serie TV. Abbiamo fornito qualche modello positivo? No, e allora è inutile strapparsi i vestiti e fare corsi di educazione quando per trent’anni siamo stati totalmente zitti su questa questione”. Men che mai ha senso farli a tra i banchi: “Io penso che siano una pessima idea i corsi di educazione e di rieducazione, perché la scuola deve insegnare altre cose”.

Sull’argomento del patriarcato, Tamaro ha dichiarato: “Secondo me così si va fuori strada, perché il patriarcato c’è in moltissime parti del mondo, ma non nel nostro mondo. Noi siamo le donne più fortunate della terra perché abbiamo una situazione, rispetto alle altre, di grande libertà”. Le violenze ci sono, chiaro, lo dicono le cronache. Ma secondo Tamaro c’è poco da urlare come fanno le transfemminist3 oggi: “Naturalmente l’uomo è più forte fisicamente, tende a prevalere, tende in caso di mancanza di parole a sopraffare la donna: questo è un problema che ci sarà sempre”. Il problema, afferma Tamaro, sorge quando dall’essere “protettivi” si passa all’essere “possessivi”.

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