Saviano ne inventa una al giorno per recitare la parte della vittima: oggi si inventa l’ennesimo sputo agli italiani pur di farsi insultare

Roberto Saviano su Instagram, “Voglio rendere pubblica la mia biblioteca, ma l’Italia è un paese nemico dei libri”
Lo scrittore si rivolge al mondo dei social per condividere il sogno di una biblioteca pubblica e apre un box di contatto sulla sua storia Instagram
Condivide sui social un appello per salvare il suo «tesoro»: una collezione di tredicimila volumi, accumulati negli anni, che vuole rendere pubblica, a disposizione di tutti.

di Sofia Li Crasti per La Stampa

Lo scrittore Roberto Saviano spiega su una storia Instagram le ragioni della sua scelta, aprendo un box di contatto per chiunque voglia accogliere i suoi libri: «Ecco la mia biblioteca, in cui ho raccolto circa 13.000 volumi durante tutta la mia vita. È il mio tesoro; sono tutti libri su cui ho studiato, che non ho ereditato, ma sono tutti miei, acquistati o ricevuti. Per via della mia difficilissima situazione di vita non so più come gestirli: mi sposto spesso, ed è sempre più difficile riuscire a gestire i miei movimenti e il mio tesoro. Perciò, ho un sogno: rendere questa collezione una biblioteca pubblica, nella quale anch’io posso continuare a studiare, perché non voglio separarmi del tutto dai miei libri. Quindi, se c’è qualcuno, in Italia o all’estero, che voglia accoglierli, mi contatti».

Saviano fa riferimento, dunque, ad una vita in continuo movimento, sicuramente tutt’altro che monotona: basti pensare ai recenti avvenimenti, che lo hanno visto coinvolto in un processo per diffamazione nei confronti di Giorgia Meloni, al seguito del quale lo scrittore è stato condannato ad una multa di mille euro, o alla cancellazione del suo programma «Insider – Faccia a faccia con il crimine», trasmissione sulle mafie che sarebbe dovuta andare in onda a partire dal 4 novembre ma che è stata cancellata, a detta di Saviano, a seguito di una censura da parte del governo. Sull’esclusione di Saviano dalla Rai si era espresso anche Fabio Fazio, definendo assurda la decisione: «Roberto è uno dei più grandi intellettuali contemporanei, uno scrittore protetto dallo Stato che però non può andare sulla tv di Stato, è assurdo».

E anche sui social, Saviano coglie l’occasione per denunciare, in qualche modo, l’assurdità della situazione italiana: «So che l’Italia è un paese nemico dei libri, per questo mi appello anche all’estero, ma so anche che ci sono tantissimi bravi bibliotecari e librai: scrivetemi sulla possibilità di rendere pubblica la mia biblioteca».

Il riferimento è velato ma presente: laddove lo Stato è nemico dei libri, Saviano si appella all’onestà dei privati, dei singoli cittadini. L’invito al cambiamento è rivolto, ancora una volta, a loro.

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