Strage di Mestre, pronta la macchina per la distrazione di massa: il Corriere spara che il povero autista sia morto a causa di un trauma cranico, ma dimentica di spiegare il motivo che ha causato l’incidente. Ovvero il probabile malore al cuore

di Gloria Bertasi per Corriere.it

L’autobus precipitato dal cavalcavia il 3 ottobre provocando 21 morti e 15 feriti: era ancora vivo nel volo dal viadotto. I documenti sanitari in Procura a Venezia, inizia il recupero dei video dalla scatola nera

Alberto Rizzotto,Ā il conducente del bus-navetta de La Linea precipitato il 3 ottobre dal cavalcavia di Mestre,Ā era ancora vivoĀ quando il veicolo ĆØ volato dal viadotto. Lā€™autista quarantenne del Trevigiano ĆØ infatti morto nello schianto a terra,Ā per una frattura al cranio. Ā«Ćˆ lā€™unica certezza che cā€™ĆØ ā€” sottolinea lā€™avvocato della famiglia Rizzotto Francesco Stilo ā€” in attesa degli esami autopticiĀ». Sul cuore dellā€™autista saranno eseguitiĀ nuovi accertamentiĀ dopo la prima analisi eseguita da Guido Viel, medico legale che si ĆØ occupato anche dellā€™autopsia: la pm Laura Cameli ha affidato una seconda verifica aĀ Cristiana Basso, docente dellā€™UniversitĆ  di Padova. Un accorgimento aggiuntivo, in unā€™inchiesta complessa che richiederĆ  mesi di lavoro, alla luce dellaĀ tragedia che ha provocato la morte di ventuno persone, tra cui lo stesso Rizzotto, eĀ quindici feriti.

La famiglia e l’avvocato:Ā Ā«Mai sofferto di problemi al cuoreĀ»

Il sospetto di alcuni che il conducente potesse avereĀ patologie cardiacheĀ o che avesse eseguito screening medici a seguito di un qualche malore afferente al cuore ĆØ prestoĀ smentito dalla stessa famiglia. Ā«Prima della tragedia nessun accesso ospedaliero era stato necessario a causa di ipotetici problemi cardiovascolari ā€” sottolinea lā€™avvocato ā€”. Alberto ĆØ stato in ospedale nel giugno scorso per motivi che restano riservati ma che nulla hanno a che fare conĀ problemi al cuore e, negli anni precedenti, gli ingressi ospedalieri erano avvenuti per motivi di routine, o per controlli legati alla sua professioneĀ». E lā€™esito di questi accertamenti sono stati consegnati agli inquirenti. Ā«Tutta la documentazione sanitaria ā€” conclude Stilo ā€” ĆØ a disposizione della procura e fa parte del materiale dellā€™autopsia che entrerĆ  anche nel nuovo esame al cuoreĀ». Quello che sarĆ  eseguito, appunto, dalla professoressa del Bo Basso.

Le indagini sulla scatola e il cellulare: l’analisi delle immagini

Intanto inizierĆ  il lavoro diĀ estrazione e acquisizione del filmatiĀ che sono archiviati su un Cloud gestito da Amazon. O come ĆØ piĆ¹ probabile saranno innanzitutto definite le modalitĆ  con cui il perito nominato dal tribunale dovrĆ  operareĀ sui video registratiĀ dalle telecamere dellā€™autobus elettrico Yutong in uso a La Linea. A eseguire lā€™operazione sarĆ  lā€™ingegnere Nicola Chemello, lo stesso che si ĆØ occupato di eseguire una copia forense delĀ cellulare di RizzottoĀ con lā€™obiettivo di verificare se stesse usando lo smartphone nel momento dellā€™incidente. Ogni mezzo ha a bordoĀ quattro telecamereĀ per supportare le manovre di guida, piĆ¹ altre tre interne e una quarta che punta sullā€™esterno e solo di queste sono conservate le registrazioni: saranno recuperati i loro video nella speranza che possano aggiungereĀ elementi utili alle indaginiĀ che, come ha rilevato il procuratore Bruno Cherchi qualche giorno fa, si preannunciano Ā«lunghe e complesseĀ».

Un nuovo sopralluogo sul cavalcavia

Il 9 novembre, dalle 13, ci sarĆ  quindi ilĀ secondo sopralluogo al cavalcaviaĀ da parte dellā€™esperto di infrastrutture incaricato sempre dalla procura. Si tratta dellā€™ingegnere Placido Migliorino che si ĆØ occupato anche del crollo delĀ ponte Morandi a Genova. Migliorino ha chiesto (e ottenuto) 120 giorni di per il suo responso sulla condizione del manufatto che collega Mestre a Marghera. In vista della nuova perizia sul posto, il Comune ha emessoĀ unā€™ordinanzaĀ che vieta il transito sul viadotto per il tempo necessario alle verifiche che il perito riterrĆ  necessarie.

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