Vanno al ristorante e i loro figli disturbano gli avventori: quando arriva il conto finisce male. “È la tendenza nokids”

Già la chiamano tendenza “nokids” e, come tante notizie un po’ bislacche, giunge dagli Stati Uniti, più precisamente dalla Georgia. E ha suscitato un vespaio di polemiche, come era ampiamente prevedibile. A volte andare al ristorante con bambini piccoli può essere poco rilassante e può anche infastidire altri commensali. Questo ristorante, però, è finito nel mirino dei social per aver avuto un comportamento definito esagerato, e forse è un eufemismo. Tutto è nato allorché un utente della piattaforma Reddit ha condiviso un foglio dove erano stati riportati dei costi aggiuntivi per “genitori che non riescono a controllare i propri figli”. Si tratta del Toccoa Riverside, un ristorante di Blue Ridge, in Georgia, che punta a risolvere il problema dei bambini indisciplinati con una soluzione drastica: una multa salata ai genitori. L’uomo che vi ha cenato, evidentemente, non lo sapeva ma sul menu è indicata una voce apposita: “Sovrapprezzo per gli adulti che non sono in grado di fare i genitori”. Il relativo importo non è scritto, ma con il simbolo dei dollari ripetuto più volte si fa intendere che potrebbe essere molto salato, a seconda dei casi.

Il racconto

Ma, comunque la si pensi, il sovrapprezzo di 50 dollari (all’incirca 48 euro) è forse sproporzionato, pure rispetto a tutto quello che i bambini possano avere combinato nel ristorante. Come emerge approfondendo la vicenda, i figli del malcapitato avventore correvano per la sala, senza che lui e la moglie fossero in grado di gestirli. “Il proprietario è venuto da me e mi ha detto che avrebbe aggiunto 50 dollari al mio conto a causa del comportamento di mio figlio – ha denunciato su Reddit il padre del bimbo ritenuto indisciplinato – Ha guardato il suo tablet fino all’arrivo del pasto, ha mangiato il suo cibo e mia moglie lo ha portato fuori mentre aspettavo di pagare”, è stata la difesa del genitore. A quanto pare, da quello che si evince dai commenti sui social e dalle recensioni, questo ristorante sembrerebbe andare poco d’accordo con la presenza dei bambini, al punto che un altro utente ha commentato: “Non andate se avete bambini”. Anche un altro commensale ha offerto la sua testimonianza, raccontando: “Il proprietario irrispettoso ha fatto una scenata enorme davanti all’intero ristorante, perché i nostri figli stavano correndo per il ristorante, ci è stato detto che dovevamo andare da Burger King e Walmart e che eravamo cattivi genitori. Converrebbe, piuttosto, trovare un giusto ed equidistante equilibrio tra misure talmente draconiane e una maggiore attenzione dei genitori.

“La chiave è il buon senso”

La rubrica Il Gusto de la Repubblica, ha intervistato taluni chef e genitori per sondarne gli orientamenti. Ne emerge che i bimbi non dovrebbero essere costretti a stare fermi per lunghe degustazioni di più ore e, parimenti, i clienti non dovrebbero essere disturbati. In definitiva, “la chiave è il buon senso”, come afferma Dario Tornatore, chef dell’hotel Laurin di Bolzano: “I piccoli clienti vanno educati alla tavola e sono i genitori a capire se è il caso di portarli in alcuni locali”. Ad ogni modo la tendenza “nokids” sta rapidamente prendendo piede, talché anche in Italia diversi ristoranti, specie quelli stellati, precludono ingresso e consumazione per i bambini più piccoli.

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