“Quanto guadagnano i virologi che pascolano in tv da tre anni dalle case farmaceutiche”: l’indagine che svela tutti i rapporti economici

Quali rapporti legano i virologi e i tecnici di governo alle aziende farmaceutiche? Una domanda alla quale ha tentato di rispondere la testata Primato Nazionale, con un articolo firmato da Francesca Totolo che ha sollevato questioni di etica e trasparenza, chiarendo in ogni caso che non si tratta di compensi illegali. Attraverso i codici di trasparenza (Efpia – Disclosure Code), la cui pubblicazione è diventata obbligatoria dal 2016 con riferimento ai dati del 2015, la giornalista ha cercato di ricostruire i rapporti intrecciati da medici e organizzazioni sanitarie con l’industria del farmaco: “Nel settembre del 2020, Franco Locatelli aveva indicato nella ‘Dichiarazione di assenza di conflitto di interessi, richiesta dalla Protezione civile, di aver preso parte ad attività di sperimentatore e di consulente per diverse case farmaceutiche”, tra queste pure Pfizer.

“Dai nuovi codici di trasparenza, si evince che Locatelli non ha avuto alcun nuovo rapporto economico con le case farmaceutiche nel 2021. Per ampliare l’indagine, abbiamo esaminato ulteriormente gli Efpia di Pfizer, controllando se esistessero dei trasferimenti di valore intercorsi tra la casa farmaceutica e l’Ospedale Bambino Gesù, dove Locatelli è direttore del dipartimento di Onco-Ematologia pediatrica e terapia cellulare e genica. Diversi medici di quell’ospedale pediatrico, anche con video pubblicati sulla pagina Facebook ufficiale, sono stati in prima linea nel consigliare ai genitori di vaccinare i propri figli. Dal 2016 al 2020, Pfizer ha erogato un totale di 97.742 euro al Bambino Gesù per accordi di sponsorizzazione, in donazioni/contributi e consulenze. Nel 2021, questi regolari trasferimenti di valore si interrompono”.

Sempre secondo il Primato Nazionale, tra le figure del primo Comitato tecnico scientifico ci sarebbero altre figure con legami evidenti: “Il professor Massimo Antonelli, è stato ‘sperimentatore principale’ della Pfizer nel 2019 e nel 2020 e ha collaborato con la Pfizer nel 2017 e nel 2018. Anche il professor Luca Richeldi è stato membro del primo Comitato tecnico scientifico. Dal 2017 al 2021, ha intrattenuto rapporti economici con sei case farmaceutiche. Ciò gli ha permesso di guadagnare più di 115mila euro”.

Il Primato Nazionale si è poi concentrato sulla figura di Matteo Bassetti, uno dei virologi più famosi dell’epoca Covid: “Membro in passato del Global advisor board and International di alcune case farmaceutiche, tra queste anche la Pfizer, come da lui stesso dichiarato nel curriculum aggiornato al 10 marzo 2018. Bassetti ha poi rassicurato che non ci sono stati conflitti di interessi perché la sua attività di consulenza riguardava solo ‘il settore antibiotici’. Risulta per questo motivo particolare che il suo ruolo come advisor delle case farmaceutiche sia sparito dal curriculum di Bassetti aggiornato al 18 luglio 2021”. Secondo la testata, Dal 2015 al 2021, i trasferimenti di valore dalle case farmaceutiche a Matteo Bassetti sfiorerebbero i 400mila euro.

Altro volto noto della pandemia, il professor Massimo Androni “dal 2015 al 2021, per attività di consulenza e congressi, Andreoni ha ricevuto un totale di più di 251mila euro dalle case farmaceutiche”. Massimo Galli, invece, nel corso del 2021 “ha continuato a collaborare con tre case farmaceutiche, AbbVie, GSK e Janssen. Da quando la pubblicazione dei codici di trasparenza è obbligatorio, l’ex primario del Sacco ha intrattenuto rapporti economici con l’industria del farmaco per un totale di quasi 60mila euro”.

Discorso simile, secondo il Primato Nazionale, per Fabrizio Pregliasco: “Ha continuato a collaborare come consulente delle case farmaceutiche nel 2021. Addirittura, i compensi sono stati nettamente superiori rispetto agli anni precedenti. Terminiamo questa analisi dei codici di trasparenza con Roberto Burioni, il virologo con una poltrona fissa sulla tv pubblica in prima serata che, nel tempo libero, si diverte a schernire ragazzine su Twitter.

Nel 2021, Burioni è stato ingaggiato dalla Roche per una collaborazione da 10mila euro. Nel 2018, la Pfizer gli elargì per una consulenza 4.500 euro”.

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