Strage di Mestre, mistero fitto sulle cause della tragedia: l’autopsia avrebbe evidenziato che l’autista non ha avuto un malore. Si deve indagare su un guasto misterioso al bus elettrico

Tra qualche giorno verranno effettuati altri esami più approfonditi sul cuore del conducente, ma, stando ai primi risultati, l’uomo, quel martedì sera, durante il viaggio dal Tronchetto a Marghera, non avrebbe avuto alcun malessere.

Se le indiscrezioni fossero confermate, indicherebbero come causa più probabile dell’incidente il guasto tecnico.
Secondo una prima ricostruzione, stando alle 27 collisioni riscontrate sul guardrail, si potrebbe addirittura ipotizzare un guasto ai freni, che forse non rispondevano più al controllo del conducente.
Una qualche risposta in questo senso potrebbe arrivare dalle telecamere, soprattutto quelle a bordo del mezzo, che avrebbero potuto registrare gli ultimi secondi prima del disastro.

Strage di Mestre, svolta nelle indagini, nessun malore dell’autista: ipotesi guasto all’autobus

Il tragico incidente di Mestre, avvenuto lo scorso 2 ottobre, continua a tenere banco nelle cronache e le indagini sono ancora in corsoAlberto Rizzotto, l’autista del bus coinvolto, potrebbe non aver avuto un malore, come precedentemente ipotizzato, quando il mezzo è precipitato dal cavalcavia superiore di Marghera, causando la morte di 21 persone, tra cui lo stesso Rizzotto, e ferendo gravemente altre 15. I risultati dell’autopsia.

Mestre: i risultati dell’autopsia su Alberto Rizzotto

I primi risultati dell’autopsia su Alberto Rizzotto non evidenziano chiari segni di malore. L’autobus, appartenente alla flotta de La Linea Spa, si era spostato verso destra, strisciando per circa 50 metri lungo il guardrail senza segni di frenata, prima di precipitare. Se confermata l’assenza di malore, le indagini dovranno orientarsi verso altre cause, come un possibile colpo di sonno o distrazione, ma emergono dubbi data l’assenza di segni di frenata o controsterzo.

L’ipotesi di un guasto tecnico al bus, inizialmente scartata vista la recente acquisizione del mezzo (un Yutong E-12, totalmente elettrico, entrato in flotta appena un anno fa), ora guadagna terreno. La mancanza di controllo del veicolo potrebbe aver spinto Rizzotto a tentare di rallentare il mezzo strisciando lungo il guardrail, un atto potenzialmente eroico, ma fatalmente inutile. Le lesioni emerse dall’autopsia sulle dita dell’autista potrebbero indicare un tentativo disperato di mantenere il controllo del volante.

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