Patrick Zaki, siamo oltre le comiche! Dopo Fazio e il salone del libro arriva una nuova disdetta: adesso capite che basta uscire dalla narrazione per sparire per sempre

L’Italia è un Paese che dimentica tutto, tranne -a quanto pare- le parole di Patrick Zaki. Il cittadino bolognese ha già visto saltare due dei suoi appuntamenti pubblici, quello a Che tempo che fa e quello all’Arsenale della Pace di Torino. Ora è Brescia che dice di no al ricercatore e scrittore, rimangiandosi l’invio al Festival della Pace di novembre. A riportare la notizia è Il Giornale di Brescia: “Le sue parole su Israele non rappresentano il messaggio che la città vuol trasmettere. È divisivo”, avrebbe spiegato la Sindaca.

Patrick Zaki su Netanyahu: “Serial killer”

A mettere Patrick Zaki nei guai sono state poche parole: “Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili. Dove possono andare!!!”. A nulla sono valse le spiegazioni successive, con cui ha cercato di spiegare le sue ragioni: “Non sono con Hamas ma sembrerebbe che assumere la posizione di difendere i civili palestinesi vi metterà in una situazione problematica, soprattutto perché tutti i media internazionali sono pro-Israele e non parlano della grave crisi umana che c’è dall’altra parte. La mia priorità sarà sempre la vita dei civili, condannerò sempre qualsiasi violenza contro i civili in tutto il mondo, ma così facendo sarò sempre dalla parte dei deboli e contro il fascismo e l’occupazione”. Ovviamente, ora il ricercatore è finito nell’occhio del ciclone, e rimangiato un invito, vengono rimangiati tutti per non essere da meno nel mantenere una posizione di condanna: sfortunato colui che deciderà di dare di nuovo un pubblico a Zaki.

di Patrick Zaki da Twitter

Contro la violenza contro qualsiasi civile – Pro Palestina e non Hamas. Nel conflitto Israele-Palestina nessuno può essere ritenuto come filo-hamas se sostiene la Palestina. Non sono con Hamas ma sembrerebbe che assumere la posizione di difendere i civili palestinesi vi metterà in una situazione problematica, soprattutto perché tutti i media internazionali sono pro-Israele e non parlano della grave crisi umana che c’è dall’altra parte. La mia priorità sarà sempre la vita dei civili, condannerò sempre qualsiasi violenza contro i civili in tutto il mondo, ma così facendo sarò sempre dalla parte dei deboli e contro il fascismo e l’occupazione. Sono stato e continuerò a essere un fervente sostenitore della causa palestinese e del diritto del popolo palestinese a riconquistare le proprie abitazioni e terre, le quali nel corso della storia sono state violentemente depredate.
Le politiche razziste e di colonizzazione del governo di Netanyahu costituiscono la radice dello stato di guerra apparentemente perenne in cui ci troviamo ora, con il tragico risultato della perdita di migliaia di vite civili, tra cui donne e bambini innocenti. Il mio impegno è da sempre e invariabilmente guidato dalla tutela dell’umanità e dei diritti umani.
Non potrò mai avallare né giustificare atti di violenza o omicidi. Al contrario, sostengo con fermezza il diritto della popolazione palestinese a resistere e a difendersi, distaccando tale difesa dalle politiche religiose conservatrici ed oscurantiste di Hamas. Giudicare gli eventi attuali in Palestina senza tenere conto della lunga storia della questione palestinese e delle sue radici, senza inserirli in un contesto storico, equivale a una visione distorta e parziale della realtà.
Questa prospettiva è ingiusta e necessita di una riconsiderazione critica. Il mio sostegno è rivolto al popolo palestinese in difficoltà, alla verità e alla giustizia dovunque esse siano necessarie, e la mia posizione rimarrà dalla parte degli oppressi e di tutti i civili che hanno perso la vita. L’Unione Europea deve usare i suoi principi sui diritti umani condannando la violenza da ambo i lati, bisogna fermare questa guerra e salvare vite umane. Esprimo il mio pensiero e le mie preghiere per gli italiani coinvolti in questo conflitto, con la speranza che possano rimanere al sicuro e riabbracciare presto i loro cari.

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