Morte di Napolitano, la feccia pretende che gli italiani si mettano a lutto: sguinzagliati gli sgherri della Polizia postale per denunciare chi non ha lecitamente nulla da piangere per la dipartita di un signore che ha mantenuto per ben 70 anni

Gli odiatori hanno popolato il web durante le ore di ansia per la salute di Giorgio Napolitano. Quando lā€™ex presidente della Repubblica si ĆØ aggravato, sono spuntati i soliti commenti che nulla hanno apportato al dialogo politico e alla ricostruzione dei fatti su una figura chiave della nostra storia recente. E la politica tutta, senza distinguo, ha manifestato il proprio disappunto. Tra i primi in ordine temporale a chiedere provvedimenti immediati, va citato Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati. Ā«In queste ore cosƬ delicate e critiche per il presidente emerito Giorgio Napolitano, haters e miserabili sciacalli da tastiera stanno scrivendo frasi offensive e volgari, indegne ed irrispettose sia nei confronti dellā€™uomo, sia nei confronti delle istituzioniĀ», ha dichiarato lā€™esponente di centrodestra. Lā€™invito ĆØ teso al rintracciare ogni responsabile, ogni hater. E a far sƬ che la Polizia postale, a cui sono giunti ringraziamenti da piĆ¹ parti, intervenisse (cosa che ĆØ puntualmente avvenuta).

Le manifestazioni di odio sono state molte. Cā€™ĆØ chi si ĆØ auspicato Ā«una pronta morte, anche se tardivaĀ». E chi ĆØ arrivato a postare sui social quanto segue: Ā«Quando la cariatide in decomposizione Napolitano decide di andare a trovare il Che, Mao, Stalin e altri simpatici amichetti all’infernoĀ». Il tutto a volte condito da intenzioni di festeggiamenti, con tanto di bottiglie in frigo dichiarate. Di quelle pronte per essere stappate al fine di festeggiare lā€™eventuale decesso dellā€™ex inquilino del Quirinale. E ancora cā€™ĆØ chi ha scritto: Ā«L’unica soddisfazione che ci ĆØ rimasta ĆØ sedersi sulla riva del fiume e aspettare che passino uno ad unoĀ». E ancora: Ā«Con molti anni di ritardo e molti di condizionamento della politica italiana, forse, ma solo forse, muore NapolitanoĀ». Alcuni utenti hanno anche condito le loro considerazioni, per cosƬ dire, con fotografie di altri personaggi pubblici di cui aspetterebbero la morte imminente.

Alfredo Antoniozzi, parlamentare di Fdi, si ĆØ espresso con chiarezza, augurando Ā«con tutto il cuore al presidente Napolitano di superare questo momento criticoĀ», e facendo presente che Ā«un conto ĆØ lā€™esercizio assolutamente libero e sacrosanto della critica un altro il dileggio, la mancanza di rispetto verso un uomo di 98 anni e la sua sofferenzaĀ». Ma gli odiatori, nonostante gli appelli giunti da personalitĆ  politiche, hanno continuato imperterriti.
Comā€™era naturale che fosse, pure il centrosinistra si ĆØ fatto sentire, per condannare senza se e senza ma gli odiatori online. Ā«Gli attacchi contro il presidente Napolitano, che sta affrontando un momento delicato della sua salute, sono indegni e vergognosi. Desidero ringraziare la Polizia postale per il suo impegno nellā€™identificare gli autori di tali attacchi e nellā€™avviare azioni giudiziarie sempre piĆ¹ efficaci contro gli haters onlineĀ», ha fatto presente Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde. Sdegno manifestato anche dai alcuni senatori del Gruppo autonomie e dallā€™ex presidente della Regione Lazio Francesco Storace.

Orrore su Napolitano, quei messaggi illeggibili. La denuncia

Lā€™orrore. Questa ĆØ la parola che risuona nella mente di chiunque abbia preso visione dei recenti messaggi che, in unā€™inconcepibile sfacciataggine, hanno equiparato la scomparsa del presidente Giorgio Napolitano allā€™imminente morte di Matteo Messina Denaro. Una decenza perduta, un confine morale oltrepassato.

In un momento di dolore nazionale, quando lā€™Italia piange la scomparsa di uno dei suoi piĆ¹ grandi uomini di Stato, la maleducazione e la cattiveria di alcuni sono diventate virali. Napolitano non rappresenta solo una figura politica, ma un simbolo di integritĆ , dedizione e servizio alla nazione. La sua scomparsa merita rispetto, riflessione e, soprattutto, silenzio da chi non sa, o non vuole, onorare il suo ricordo.

Il vicecapogruppo di Fratelli dā€™Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, ha ragione nel sottolineare lā€™importanza di denunciare questi haters. Non possiamo rassegnarci a un mondo in cui la libertĆ  di espressione concessa dai social media venga abusata in questo modo. ƈ una brutale inciviltĆ  confondere la critica politica con lā€™insulto, specialmente in un momento di lutto nazionale.

Questi post rappresentano una vergogna. E se ci fosse ancora bisogno di una dimostrazione di quanto i social possano amplificare il peggio dellā€™umanitĆ , eccola servita su un piatto dā€™argento. Ma, nonostante tutto, lā€™Italia sa chi era Giorgio Napolitano, e la sua memoria rimarrĆ  intatta, indipendentemente dai vili tentativi di alcuni di offuscarla.

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