“Hai fatto il ritratto di un grande opportunista, questo è“. Antonio Padellaro va dritto al punto e in collegamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7, definisce così Giorgio Napolitano. Il presidente emerito della Repubblica, il primo comunista al Quirinale, è morto venerdì sera a 98 anni. L’editorialista del Fatto quotidiano ascolta con attenzione “l’elenco magistrale fatto da Paolo Mieli”, pochi secondi prima di lui, con tutte le colpe politiche di Re Giorgio, dai tempi del Pci e dell’Unione sovietica fino al Colle, e va giù ancora più duro.
“Tutte le ambiguità di Napolitano ci dicono che questo personaggio, che certamente ha fatto comodo a un certo tipo di sistema, beh insomma ha sempre agito legittimamente nel suo interesse personale”.
“Il suo essere Napolitano ha creato problemi anche al sistema complessivo – rincare Padellaro -. Quando viene rieletto la seconda volta, attenzione: crea un precedente. In quel momento certifica l’incapacità della democrazia parlamentare di nominare un nuovo presidente della Repubblica”. “Però è stata la sconfitta dei partiti politici, è stato uno psicodramma”, lo interrompe la Gruber.
“Sì, verissimo, ma lui è stato il medico che ha continuato a somministrare i medicinali che invece di guarire il sistema politico hanno fatto sì che questa malattia permanesse”.
QUI LA CLIP DA APPLAUSI
Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews