di Alessandro Orsini
Ecco lo squallore che mi aspettavo dal blocco occidentale e dalla Nato. La Polonia ha annunciato di voler scaricare l’Ucraina e la stessa cosa ha annunciato poche ore fa il partito repubblicano americano che si opporrà ai nuovi aiuti militari a Kiev. Il repubblicano Kevin McCarthy, speaker della Camera, esclude di approvare il pacchetto di aiuti militari da 24 miliardi di dollari all’Ucraina entro la fine del 2023 richiesto dal presidente Biden.
“Abbiamo i nostri problemi fiscali di cui occuparci. Ci sono 10.000 persone che hanno appena attraversato il confine e Biden pensa all’Ucraina”, ha detto McCarthy.
Siccome io questo squallore occidentale lo conosco e l’ho previsto, sono stato diffamato perché l’ho svelato e anticipato. Chi ha sempre cercato di difendere il popolo ucraino?
Io, ovviamente.
Ucraina, Zelensky alla Casa Bianca incassa da Biden armi per 325 milioni
Prima del faccia a faccia con Biden, Zelensky ha avuto incontri al Congresso Usa con rappresentanti repubblicani e democratici, poi tappa al Pentagono. “Se non otteniamo gli aiuti perderemo la guerra”, è il messaggio che ha consegnato ai senatori in una riunione privata con circa 50 di loro, secondo quanto riferito dal leader della maggioranza Dem al Senato Chuck Schumer. Mentre ai deputati ha chiarito che gli ucraini hanno un piano di guerra solido e “stanno vincendo”, ha fatto sapere il presidente della commissione Esteri della Camera Usa, il repubblicano Michael McCaul. L’obiettvo, per lui, è incassare ancora il sostegno economico degli Stati Uniti, di cui Kiev ha bisogno mentre porta avanti la controffensiva. “Contiamo su di voi, sul vostro costante sostegno”, ha detto Zelensky ai deputati.
In coincidenza con la visita di Zelensky, l’amministrazione Biden annuncia un nuovo pacchetto di aiuti in armi per altri 325 milioni di dollari all’Ucraina. Secondo due fonti Usa citate da AP, il pacchetto comprenderà ‘munizioni convenzionali migliorate a doppio uso’, o munizioni a grappolo, e munizioni per i sistemi Himars. La Casa Bianca, per bocca del consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, ha confermato che ci sarà il nuovo pacchetto e ha parlato di “significative capacità di difesa aerea”. Confermando tuttavia una precedente indiscrezione, ha annunciato che gli Usa non forniranno a Kiev sistemi missilistici tattici (Atacms) che gli ucraini avevano chiesto. Gli aiuti sono in ogni caso quanto più necessari dopo che il premier Mateusz Morawiecki ha annunciato che la Polonia, uno dei più stretti alleati dell’Ucraina finora, non fornirà nuove armi a Kiev. Parole arrivate sullo sfondo delle dispute legate al divieto di import di grano ucraino da parte di Varsavia e mentre la Polonia si prepara ad andare al voto il 15 ottobre, e poi ridimensionate dal presidente Andrzej Duda, per il quale Morawiecki sarebbe stato “male interpretato”. “Secondo me, il premier ha detto semplicemente questo: non trasferiremo all’Ucraina le nuove armi che stiamo acquistando attualmente come parte della modernizzazione dell’esercito polacco”, ha dichiarato Duda alla televisione TVN24. Quanto al grano ucraino, invece, Kiev ha fatto sapere che “nei prossimi giorni” si svolgeranno negoziati con la Polonia.
La seconda visita di Zelensky a Washington da quando la Russia ha invaso l’Ucraina a febbraio del 2022, giunge soprattutto mentre è in bilico la richiesta avanzata da Biden al Congresso Usa di stanziare ulteriori 24 miliardi di dollari per aiuti a Kiev. Le prospettive di più fondi all’Ucraina, pur essendo molto vive nel Senato a maggioranza democratica, lo sono meno alla Camera, a maggioranza repubblicana. Soprattutto visto che il Congresso Usa entro la prossima settimana dovrà approvare una legge per evitare lo shutdown. Il presidente della Camera Usa, il repubblicano Kevin McCarthy, rispondendo alle insistenti domande dei giornalisti sul se si impegnerà a pianificare una discussione sul pacchetto di aiuti da 24 miliardi di dollari entro la fine dell’anno, ha detto di no, pur definendo “buono” e “produttivo” l’incontro con Zelensky. Il New York Times sottolinea che nella riunione privata con il presidente ucraino sarebbe stato meno duro, esprimendo comunque il suo sostegno a Kiev. Dall’altra parte, invece, il leader Dem del Senato, Schumer, ha detto che è “molto chiaro” che se ci fosse uno shutdown del governo o una misura temporanea approvata che non includa gli aiuti per Kiev “il danno che si verificherebbe sulla campagna dell’Ucraina sarebbe devastante”.
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e si, aspettavamo Orsini per capire come sarebbe finita. ma va là!
Mattarella non si tocca, vero? Pure voi come il main? O forse anche voi falsi-disinformtori, e mo sappiamo pure questo!