“Ho ruolo istituzionale ma anche libertà pensiero. Il mio libro a norma, non serviva chiedere l’autorizzazione”. Il generale ribadisce: «Non c’è nulla di offensivo, nulla di omofobo o di razzista»

«Sono convinto che il mio libro sia a norma di ciò che prevede la normativa sulle pubblicazioni c’è un’inchiesta sommaria che riconoscerà tutto questo in maniera inequivocabile. Ho un ruolo istituzionale che rivendico ma ho anche una libertà di espressione che rivendico alla stessa maniera. Il mio ruolo non va a cozzare con la posizione delle istituzioni, perché è ormai chiaro, come hanno rivendicato anche alcuni intellettuali di sinistra che mio libro non c’è nulla di offensivo, nulla di omofobo o di razzista». Lo ha detto il generale Roberto Vannacci a margine della presentazione del suo libro ‘Il mondo al contrario’ a Marina di Pietrasanta (Lucca).

«L’articolo 1472 del Codice dell’ordinamento militare dice che quel libro non ha bisogno di nessuna autorizzazione per uscire – ha aggiunto -. E io ho pubblicato un libro mantenendomi nel perimetro di ciò che consente la normativa». Vannacci ha ricordato di essere «stato avvicendato e non sono stato spostato di sede. Nei miei confronti non è stato avviato nessun procedimento disciplinare, è stata avviata una inchiesta sommaria volta a determinare che cosa sia successo. Al termine sui prenderanno le decisioni. Questa è una garanzia di neutralità e legittimità che è all’opposto ai processi di piazza che mi sono stati fatti».

«Crosetto mi ha parlato con franchezza e da soldato lo apprezzo», ha proseguito il generale, «è un uomo che è in cerca della verità e ho fiducia nelle istituzioni e nel ministro della Difesa. Non ci sono spaccature con loro. Il motivo delle sue azioni chiedetelo a lui e non a me».

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