Caivano, la mamma delle ragazzine violentate pretende di trasferirsi a spese nostre: deve ancora spiegare come si possano lasciare in giro di notte a 10, 12 anni senza controlli

La madre di una delle bambine vittime delle violenze sessuali di Caivano, in provincia di Napoli, ha scritto una lettera alla premier Giorgia Meloni per chiedere una legge specifica che possa proteggere le vittime di violenze, pedofilia e prostituzione assieme alle loro famiglie. Nel testo scritto assieme all’avvocato Angelo Pisani, la donna dice alla premier: «Presidente, siamo nelle sue mani: ci porti via da questo inferno». Nel corso del Cdm di oggi 28 agosto, Meloni ha annunciato di voler visitare a breve il Parco Verde di Caivano, dove nei giorni scorsi sono emerse le ripetute violenze sessuali ai danni di due cuginette di 10 e 12 anni da parte di ragazzini poco più grandi di loro. La donna dice alla premier: «La aspettiamo per farle vedere gli orrori e il degrado di queste periferie, qui non c’è solo criminalità, droga e camorra, spesso alibi della politica nel non risolvere i problemi, ma pedofilia, violenza e prostituzione».

Una legge come per i pentiti di mafia

La donna chiede alla presidente del Consiglio un intervento mirato e fondi per cercare di affrontare i problemi di cui parla nella lettera: «Perché i pentiti di mafia hanno la possibilità di tornare a vivere in una condizione di protezione insieme con le loro famiglie e le vittime non criminali, come due bambine abusate no, senza la possibilità di poter avere una nuova vita con le loro famiglie lontano dagli orchi e dall’inferno». La donna pensa a quel che succederà in futuro, nella speranza di poter riavere sua figlia a casa, dopo che la procura dei minori l’ha affidata a una struttura protetta: «Quando tra qualche tempo saranno restituite ai loro genitori, queste bambine torneranno a vivere là dove sono state violentate correndo gravi rischi e questo non è giusto è possibile».

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