Gli effetti avversi sono colpa tua: siamo arrivati al fantomatico studio che spiega che avvengono solo a chi se la fa sotto prima di ricevere la sacra benedizione

Vaccino Covid, convincersi che farà male favorisce gli effetti collaterali
di Davide Soattin per Corriere.it
Lo studio dell’università di Bologna sulla correlazione tra l’atteggiamento delle persone e i sintomi come stanchezza e dolori: «Credenze sui vaccini, paura, fiducia e aspettative spiegano il 30 per cento dell’intensità»
Auto-convincersi che un vaccino, ad esempio quello contro il Covid, avrà effetti collaterali finirà per far insorgere davvero più conseguenze negative e più intense. È il cosiddetto «effetto nocebo», l’opposto del placebo, che gli scienziati dell’Alma Mater di Bologna hanno indagato in relazione appunto al vaccino anti-Covid. Lo studio, pubblicato sulla rivista Psychological Science, conferma proprio come l’insorgenza l’intensità degli effetti collaterali più riscontrati dopo il siero (stanchezza, dolori, mal di testa e dolore nel punto di iniezione), sono correlati a paure, aspettative e credenze sul vaccino.

Il nocebo spiega il 30 per cento dell’intensità dei sintomi

In buona sostanza, spiega Katia Mattarozzi, docente Alma Mater e prima autrice dello studio, «le persone che si aspettano di sviluppare effetti avversi in seguito alla vaccinazione anti-Covid hanno più probabilità di sviluppare quegli stessi effetti avversi rispetto a chi non ha invece aspettative negative». Tradotto in numeri, afferma Mattarozzi, «variabili psicologiche come le credenze sui vaccini, la paura, la fiducia e le aspettative spiegano il 30% dell’intensità dei sintomi». Il risultato, spiegano gli esperti, «sottolinea il contributo degli effetti nocebo, cioè meccanismi neuro-psico-biologici legati alle esperienze pregresse dell’individuo, alle credenze e alle aspettative, che si attivano ogni qualvolta una persona assume una molecola farmacologica e che ne influenzano la dinamica». I vaccini contro il Covid, ricorda l’Ateneo di Bologna, «sono il principale strumento per prevenire forme gravi» legate al virus, ma anche per ridurne «la circolazione e lo sviluppo di nuove varianti. Nonostante rigorosi studi scientifici abbiano fornito dati solidi sulla sicurezza l’efficacia dei vaccini- segnala l’Università- molte persone hanno approcciato la vaccinazione preoccupate del possibile sviluppo di effetti avversi».

Un campione di 315 persone

È per questo che gli scienziati del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Alma Mater si sono concentrati sul cosiddetto effetto nocebo, indagando aspettative e paure di 315 persone durante i 15 minuti di attesa successivi alla vaccinazione. A distanza di un giorno è stata poi registrata la presenza e la severità di eventuali conseguenze negative. «Nessun partecipante ha riportato effetti collaterali tali da richiedere un intervento medico- precisa Mattarozzi- gli effetti avversi maggiormente riscontrati sono stati stanchezzadolori muscolarimal di testa dolore al sito di iniezione». Dallo studio emerge però che «fattori psicologici come le credenze e l’atteggiamento dell’individuo nei confronti del vaccino contribuiscono in modo significativo all’insorgenza e alla gravità degli effetti avversi e ne spiegano il 30% della variabilità in termini di insorgenza e intensità».

Non solo farmacologia e biologia

I sintomi riportati dalle persone, infatti, «non sempre potevano essere spiegati solo dalle proprietà farmacologiche biologiche» del siero anti-Covid. Secondo gli scienziati, questo esito conferma «quanto sia importante costruire un solido clima di fiducia attorno alla vaccinazione contro il Covid, in particolare per le fasce d’età più anziane che mostrano più spesso un’attitudine negativa nei confronti del vaccino- spiega Mattarozzi- in questo senso operatori sanitari, istituzioni scientifiche, Governi e media condividono la responsabilità di comunicare efficacemente i benefici e i potenziali effetti avversi dei vaccini, con l’obiettivo di aumentare nella popolazione l’accettazione del vaccino, la comprensione dei suoi importanti benefici per la salute individuale e collettiva, e prevenire effetti nocebo».

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  1. Che studio farsa e pensare che lo hanno fatto dei professori universitari, temo cosa possono insegnare se questa è la loro logica e preparazione. Non hanno fatto analisi del sangue, esami strumentali, verificato eventuali affetti avversi nell’arco di 6 mesi, si sono limitati a 15 minuti e poi a 1 giorno! E quelli che descrivono non sono effetti avversi! Sono semplici reazioni momentanee. Il siero covid è letale, altrochè effetto nocebo, studiate un po’ di più e meglio, io mi vergognerei a definirlo studio una indagine così semplicistica.

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