Crosetto oramai come un pallone sgonfiato: sul caso del generale Vannacci da Bignami a Donzelli, da Sgarbi a Montaruli, tutti contro il ministro. Malumori persino ai vertici delle Forze Armate

In queste ore si sta formando un vero e proprio fronte pro-generale Vannacci, finito nella bufera dopo le frasi riportate nel suo controverso libro “Il Mondo al contrario”. Un fronte partito dal post su Facebook di Galeazzo Bignami, il quale ha scritto: “Ma la libertà di espressione e di pensiero vale solo se sei iscritto al Pd? Chi ha dato il diritto alla sinistra di rilasciare patenti morali su ciò che un cittadino può scrivere o meno in un libro?“, e che si è via via fatto più forte includendo anche DonzelliSgarbiMontaruli e perfino Alemanno.

Vannacci, fronte pro-generale con Donzelli, Bignami, Sgarbi e Montaruli

Il problema per Giorgia Meloni è che questo potrebbe creare una spaccatura all’interno del governo, perché le frasi dei vari delfini della premier puntano sulla mossa sbrigativa del ministro della Difesa Crosetto, che non ci ha pensato due volte a condannare le frasi del generale, dopo non aver probabilmente neanche letto il libro.

Le parole più forti sono state rilasciate da Giovanni Donzelli, responsabile di Fratelli d’Italia (“in un mondo democratico si può scrivere ciò che si pensa“), che hanno ricevuto il plauso dell’ex sottosegretario Augusta Montaruli: “La sinistra che fa polemiche sulle parole di Donzelli ammette di volere un proprio ruolo di censura non solo su di noi ma sugli italiani. Ciò li conferma più soviet che democratici ed è questa la strana concezione dei diritti costituzionali su cui qualcuno dovrebbe interrogarsi anziché elevarsi a professore”.

L’arroganza di chi pensa di avere la verità in tasca e addirittura dettare cosa dobbiamo dire squalifica chi in queste ore ci attacca ed un’opposizione che volta costantemente le spalle alla libertà di pensiero. La sinistra ha un evidente grave problema nel rispettare le idee altrui, preferisce i diktat al dialogo, l’insulto al confronto semplicemente perché ha esaurito idee e argomenti. Siamo orgogliosi di non avere lo stesso approccio”, ha dichiarato la vicecapogruppo alla Camera del partito di Giorgia Meloni.

Nella giornata di ieri è arrivata anche la strenua difesa del sottosegretario Vittorio Sgarbi, uno sempre attento a temi come la libertà d’espressione: “Crosetto ha detto farneticazioni. C’è una morale che prevale sulle opinioni che uno può avere, anche sbagliate. Ho parlato a lungo con Crosetto. C’è stato un equivoco, nel senso che, secondo me, il ministro non ha letto subito il libroIl provvedimento disciplinare secondo me non è stato giusto. Ma sembra che sia stato un percorso perverso per cui mettendosi così chiaramente contro di lui, Crosetto ha limitato i danni dell’azione che poteva venire dalla gerarchia militare. Il male minore, io l’ho mezzo interpretato così”.

“Ogni posizione e ogni libertà garantita dalla Costituzione – dice il sottosegretario – non può essere censurata. Il pensiero progressista non può autoritariamente mortificare e spegnere il pensiero conservatore. Dopo il trattamento subito il generale Vannacci potrà ancora scrivere e parlare o dovrà essere umiliato dalla dittatura della minoranza attraverso l’autorità dello Stato? Questo è regime”. Dopo le parole di Crosetto, il critico d’arte replica: “Vedo che ha preso la mia posizione come una critica alle sue dichiarazioni. Quanto alle misure, egli sa meglio di me che non possono venire da un Ministro ma da una gerarchia militare cui il generale Vannacci risponde”.

“Il libro rispecchia, aldilà di qualche sbavatura, le posizioni di molti elettori del centrodestra e, soprattutto, cosa che si è sottovalutata, quella della Chiesa e dello stesso Papa“.

Crosetto: “Io diverso da chi mi attacca da destra a sinistra”

Il titolare della Difesa è prontamente intervenuto per cercare di placare le critiche. “Se il generale Vannacci avesse scritto un libro sostenendo tesi opposte a quelle che sostiene in questo, io mi sarei comportato esattamente allo stesso modo, da ministro. Chi mi attaccada una parte o dall’altra, si sarebbe comportato all’opposto. Si siamo diversi e molto“.

Alemanno critica Crosetto: “Sacrificato Vannacci per il politicamente corretto”

Anche l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno si schiera con Vannacci, andando a muso duro con Giorgia Meloni: “Credo che la Meloni si renda conto dell’errore commesso dal suo Ministro, ma è un suo amico. E lei i suoi amici non li mette mai in discussione”, dopo aver contestato la scelta del titolare della Difesa, ed averlo attaccato: “Per Crosetto, evidentemente, è più importante far vedere che, oltre ad essere un iper-atlantista, è anche un primo della classe nel politicamente corretto“.

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