La Russa e Santanchè nei guai per la villa di Forte dei Marmi comprata e rivenduta in un’ora: i pm di Milano non aspettavano altro per poter aprire l’ennesima inchiesta

La Guardia di Finanza indaga sulla villa comprata e venduta in un’ora dal compagno di Daniela Santanchè e dalla moglie di Ignazio La Russa. Una segnalazione di operazione sospetta da parte di Bankitalia è alla base dell’inchiesta. Assegnata alla pubblica ministera Laura Pedio a Milano. Lei, insieme al procuratore Marcello Viola, coordina il pool dei pm che gestiscono i fascicoli su Visibilia e Ki Group. E ora dovranno lavorare anche sulla villa a Forte dei Marmi. Dimitri Kunz d’Asburgo e Laura De Cicco il 12 gennaio scorso firmano l’atto di vendita di una villa a Forte dei Marmi. Ad acquistare è l’imprenditore Antonio Rapisarda. Che acquista i 350 metri quadrati su tre livelli con giardino e piscina per 3,45 milioni di euro. Un’ora prima avevano acquistato lo stesso immobile dal sociologo Francesco Alberoni. Per un milione circa in meno.

Lo sconto

Lo sconto è oggi al vaglio dei pm di Milano. Che, scrive La Stampa, in primo luogo dovranno stabilire il valore di mercato dell’immobile. Anche per valutare possibili ipotesi di reato. Quello contestato in seguito alle segnalazioni di Bankitalia di solito è il riciclaggio. Ma in questo caso non sembrano esserci passaggi precedenti di denaro segnalati.

Alberoni, dice chi ci ha parlato, è tranquillo e sereno. «Ho ottenuto il prezzo che ritenevo congruo», ha fatto sapere il sociologo. «Non provo fastidi o disagi», ha aggiunto. Nell’entourage del professore tutti sapevano dell’ex casa colonica. Dopo la morte della moglie Rosa Giannetta Alberoni era difficile anche salire le scale della casa. «Per un signore della sua età non aveva senso tenerla», confermano gli amici.

La casa era in vendita già da un anno. Le offerte erano arrivate, ma erano troppo basse. L’affare è stato gestito senza intermediari. Alberoni era assente il giorno della stipula perché aveva presenziato al preliminare di luglio. Dopo ha visitato un’ultima volta la casa per portare via alcuni libri. In seguito ha delegato la sua avvocata.

L’acquirente

L’acquirente Antonio Rapisarda, raggiunto da Domani, ha spiegato ieri che era alla ricerca di una villa in zona da molto tempo. E che Kunz non voleva venderla: «Ha accettato perché ho insistito». Ma poi ha aggiunto anche che «gli ho fatto un favore, certamente. Ma non è altro che una classica compravendita. La loro fortuna è stata avere un affare del genere tra le mani». All’epoca, ha sostenuto, non sapeva nulla della crisi di liquidità di Visibilia: «Se hanno usato i soldi per sanare non vedo il problema. Per me Dimitri è un amico. Lo conosco da molto prima del rapporto con Santanchè». Domani oggi scrive che all’epoca Kunz vedeva avvicinarsi la crisi dell’azienda. A giugno 2022 i revisori si erano rifiutati di firmare il bilancio della società. Lui e la sua compagna erano chiamati a fare fronte a impegni finanziari importanti.

L’altra villa

Santanchè ha messo in pegno anche un’altra villa per salvare Visibilia. La ministra ha vincolato l’immobile milanese per garantire i debitori di Visibilia srl. Il vincolo si trova nel piano di ristrutturazione del debito presentato per evitare il fallimento.  La casa è stata acquistata nel 2004 dagli eredi di Giuseppe Poggi Longostrevi. Per 12 milioni di euro. Ma attualmente è valutata 6 milioni in un perizia in cui è disposto il vincolo. È grande 642 metri quadri.

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