“Mi hanno anche dato della tro*a” Barbara D’Urso gioca al ruolo della vittima dopo la notizia della sua esclusione dai palinsesti di Canale 5

Barbara D’Urso è una furia e non nasconde rabbia e delusione per quanto le sta capitando a Mediaset: fuori dal “suo” Pomeriggio Cinque, nessun altro programma in vista e contratto in scadenza a dicembre. Ma ad essere nero, più che il futuro professionale della conduttrice, è il suo umore. Ora, però, dice basta: Ne ho sopportate tante – forse un giorno lo racconterò – ho messo la testa sotto l’acqua, perché lavoravo con passione. Ma questa volta no.

tratto dal blog di Davide Maggio

In una infuocata intervista a Repubblica, in un giorno non certo qualunque (presentazione dei palinsesti Mediaset, dove a far rumore è anche la sua assenza), D’Urso sbotta ma lo fa a mente lucida, riavvolgendo il nastro della storia e ammettendo che la goccia che ha fatto traboccare il vaso e incrinato i suoi rapporti con Mediaset è stato l’ormai noto caso Silvy, quando lo scorso marzo dall’account ufficiale Twitter dell’azienda partì un insulto rivolto a lei e a Mara Venier:

“Il 26 marzo ero a teatro a Bari, su Canale 5 andava in onda Verissimo e su Rai 1 Domenica In, col mio videomessaggio di 90 secondi per la mia amica Gabriella Labate, la moglie di Raf. Messaggio autorizzato dal direttore delle news Crippa e da Restelli. Bene. Sull’account QuiMediaset esce il seguente tweet: “Che cosa antipatica. Tr*ie mi pare azzeccato Silvy”, sotto la foto mia e di Mara. Resta solo 2 minuti, chi ha le chiavi per entrare lo cancella. L’account dichiara di essere stato hackerato e il giorno dopo QuiMediaset si scusa con le persone offese e i follower ammettendo che è stato un errore interno. Nessuno mi chiede scusa, in fondo sono stata chiamata “tro*a”, ho due figli che non vogliono mai apparire, si sono chiesti: possibile che l’azienda dove lavora da anni la chiami troia? Dopo tre giorni il capo della comunicazione mi chiede scusa privatamente ammettendo che tutto è partito dal suo piccolo gruppo di persone che si occupa, appunto, della comunicazione”.

Da quel momento, confessa, ha iniziato a provare malessere in quella che è di fatto la tv che le ha permesso di affermarsi come conduttrice e ha cominciato anche a valutare la possibilità di guardarsi intorno:

Ho cominciato a pensare che forse a Mediaset non ero più gradita. Pongo il dubbio a Lucio Presta, che nel frattempo si occupa professionalmente di me e con cui mi confronto: “Se non mi vogliono più bene, vado via”. Incontra Marco Leonardi, nominato direttore risorse artistiche, con il consulente Restelli. Vorrebbero continuare l’accordo per i due anni successivi, alle stesse condizioni economiche e editoriali”.

Dunque, Pomeriggio Cinque avrebbe dovuto condurlo – sottolinea – “per le due stagioni successive”. Aggiunge: “Presta spiega: “Barbara ha bisogno di un segnale di appartenenza forte, facciamo un passaggio con l’editore e vediamo se è possibile garantire un serale su Canale 5”. Giorni dopo mi informano ufficialmente che l’editore resta del suo parere, stesse condizioni economiche e editoriali, sicuro che si potrà trovare qualcosa in prima serata. Attendo fiduciosa”. Ma dai piani alti non sembra arrivare nulla, al punto che la soluzione migliore per lei sarebbe quella di salutare baracca e burattini il 2 giugno, in occasione dell’ultima puntata in stagione di Pomeriggio Cinque:

“Presta rilancia: “Barbara ha bisogno di sentirsi voluta dall’azienda, siccome non c’è questo sentimento, perché non facciamo una cosa più corretta? Salutiamoci il 2 giugno, lei rinuncia ai soldi tranquillamente e siamo liberi di andarci a cercare un lavoro a stretto giro”. Passano meno di 48 ore, Pier Silvio Berlusconi è inamovibile: fino a dicembre è con noi, troveremo altre cose. Porto avanti Pomeriggio 5, programma che amo, quel pubblico me lo sono creato in 15 anni. Media tutto l’anno del 16% di share, con punte del 22%, come sottolinea Mediaset in una nota. Il 2 giugno, ultima puntata, saluto: “Ci vediamo a settembre”. Continuo ad andare a Cologno Monzese per due settimane, con la costumista e la sarta preparo gli outfit per la ripartenza”.

Poi, però, il fattaccio. Racconta che due giorni prima del comunicato in cui si annuncia che nella prossima stagione non sarà più lei a condurre la trasmissione pomeridiana di Canale 5, Pier Silvio Berlusconi rivede le sue intenzioni:

“Vado in campagna, Lucio dialoga con l’azienda, che conferma di voler trovare un prime time. Il 26 giugno lo chiamano: “Ti può ancora essere utile chiudere in anticipo il contratto?. C’è la possibilità di far cominciare Pomeriggio 5 da chi lo condurrà dopo”. Non è utile, a fine giugno coi palinsesti chiusi dove si va? Potevano dirlo ad aprile. Sentenza definitiva. Chiunque sarà, comincerà a settembre, non a gennaio. Il 28 vengo a sapere che dopo 15 anni non ci sarò più”.

E qui l’affondo:

I modi sono inaccettabili. Mi hanno ferito profondamente: prendi questa decisione senza dirmi nulla e senza darmi la possibilità di salutare i miei spettatori. Fabio Fazio è andato via e ha salutato tutti, come Serena Bortone. Io non ho potuto ringraziare nessuno. E il comunicato: non ho concordato niente, mi hanno lasciato a casa in pochi giorni.

Guai, inoltre, a dirle che alla base di tale decisione possa esserci la volontà di “ripulire” Canale 5:

“Ho letto: “Via il trash”, “La D’Urso trash”. Che cos’è trash? Una volta per tutte. Perché fino a tre anni fa a Live – Non è la D’Urso a mezzanotte e mezza i personaggi non erano di serie A? Primo: col budget che man mano si era ridotto chi chiamavo? Secondo: io da anni conduco Pomeriggio Cinque col tailleur, occupandomi rigorosamente di cronaca, e perché continuano a dirmi trash? Se fossi trash, col programma sotto testata giornalistica avrei un richiamo dal cdr, mai successo. Anche i giornalisti che lavorano con me sono trash? Vedo su Canale 5 cose molto molto trash: non solo non vengono fermate, ma vengono esaltate.

Precisa che nulla può essere cambiato in virtù della morte di Silvio Berlusconi poiché “nel mio percorso privato e professionale non ha avuto ingerenze”. Smentisce chi l’ha accostata a Ballando con le Stelle (“Non è mai esistita questa ipotesi”, dice). Dunque, fino a dicembre resterà a Mediaset come da contratto.

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