1. DAGONOTA di dagospia.com
Non a caso gli aerei russi attraversano l’Atlantico per sbarcare a Washington. E nonostante la smentita della portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova, che ha escluso qualunque trattativa riservata con l’amministrazione Usa, c’è stato l’ennesimo incontro tra gli emissari di Putin e quelli della Casa Bianca.
Con il pretesto di andare a prendere tre diplomatici operativi negli States, le due delegazioni hanno discusso della guerra in Ucraina.
Gli americani sentono sempre più il peso economico e politico del sostegno a Kiev nel conflitto, e stanno via via accantonando la posizione immobilista per dare uno sprone alle trattative.
Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, che si è rifiutato di sottoscrivere i 50 miliardi di aiuti europei all’Ucraina, lo ha detto chiaramente: “Gli ucraini possono combattere solo perché noi occidentali li sosteniamo. Quindi se gli americani decidono di volere la pace, ci sarà la pace”.
E in effetti, iniziano a venire fuori i dettagli su un ipotetico piano di pace a stelle e strisce: ritiro immediato delle truppe russe dal Donbass, con gli ucraini che recupererebbero la sovranità sui confini fissati nel 1991 in cambio di una rinuncia alla Crimea.
2. VOLO DA MOSCA ATTERRA A WASHINGTON. «NESSUN CONTATTO SEGRETO, RIPORTIAMO IN RUSSIA I NOSTRI DIPLOMATICI»
Estratto dell’articolo di Federico Fubini per corriere.it
L’Ilyushin II-96-300, un grosso quadrimotore di Stato russo dello Squadrone aereo speciale, è decollato oggi da Mosca Vnukovo alle ore 10:05 locali, ha fatto rotta verso Nord per non entrare nello spazio aereo finlandese, poi ha piegato a Ovest verso l’Oceano atlantico. Ed è atterrato alle 20:08 ora italiana, dopo oltre undici ore di volo, a Washington.
(…) Maria Zakharova, la portavoce del ministero degli Esteri russo, ha escluso qualunque contatto o trattativa riservata con l’amministrazione americana.
Il volo – ha detto – serve a riportare in patria tre diplomatici di Mosca ai quali il Dipartimento di Stato ha ingiunto di lasciare gli Stati Uniti.
Non si tratterebbe di espulsioni, quanto piuttosto di una normale scadenza dei visti di soggiorno dei tre diplomatici. Ma era comunque molto tempo che un volo di Stato russo non atterrava all’aeroporto di Washington-Dulles.
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