“Le droghe fanno male tutte, non esistono distinzioni, chi dice una cosa diversa dice una menzogna. Dire che ci sono droghe che possono essere usate è un inganno”. Giorgia Meloni interviene in occasione della giornata mondiale contro le droghe. La premier, parlando a Montecitorio, ha ribadito l’impegno dell’esecutivo nel contrasto agli stupefacenti e assicurato: “Fin quando ci sarà questo governo è finita la stagione del disinteresse. Il messaggio che vogliamo lanciare oggi è che lo Stato intende fare la sua parte per combattere un fenomeno che è fuori controllo”.
“È finita la stagione del lassismo, dell’indifferenza”, ha insistito Meloni. E ha aggiunto di voler “combattere la cultura dello scarto“, “rimettere la persona umana al centro e rimettere lo Stato, le istituzioni e i servizi ad ascoltare i bisogni delle persone”. Non solo: la premier si è scagliata contro “le fiction con spacciatori dipinti come eroi trasmesse su piattaforme che hanno trasmesso documentari contro un uomo come Vincenzo Muccioli“. Un riferimento, quest’ultimo, alla docu-serie SanPa sulla comunità di San Patrignano uscita su Netflix nel 2020.
Mentre la premier parlava è stata interrotta da una contestazione organizzata dal segretario di +Europa Riccardo Magi. Che, insieme agli altri esponenti del suo partito, ha alzato cartelli di protesta interrompendo il discorso di Meloni: “Cannabis: se non ci pensa lo Stato ci pensa la mafia”. La premier ha risposto, visibilmente irritata: “Dovete sapere che non sono una persona che si fa intimidire, perché so esattamente cosa sto facendo, il punto è se voi ve ne rendete conto…”. E ancora: “Sono stata lunghi anni al 3 per cento e so cosa vuol dire cercare visibilità…”.
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