Caso Daniela Santanchè, Giorgia Meloni sta iniziando a capire che deve farla dimettere velocemente. Non vediamo cosa stia aspettando a farlo

Ora anche la premier Giorgia Meloni invita – per usare un eufemismo – la ministra del Turismo Daniela Santanchè a riferire in Aula. “Penso non ci sia nessun problema”, dice. “È una richiesta legittima del parlamento. Sono contenta che la ministra Santanchè abbia dato la sua disponibilità, l’ho vista tranquilla in queste ore come sono tranquilla io”. Alle richieste dell’opposizione, dunque, ora si aggiunge anche il pressing della della presidente del consiglio, nonché leader del partito di cui Santanchè fa parte: Fratelli d’Italia. Tempo pochi istanti e la diretta interessata fa sapere che “se sarà formalizzata la richiesta” sarà “fiera e orgogliosa di farlo”, dichiara arrivando ad Ischia per un evento del gruppo dei Conservatori europei. E sull’inchiesta della procura di Milano Santanchè aggiunge: “Ad oggi non ho mai ricevuto un avviso di garanzia, quindi non capisco come si possa parlare di rinvio a giudizio”.

Meloni interviene anche sul Mes, altra questione che sta creando più di un problema alla maggioranza. L’opposizione spinge per la ratifica, mentre il centrodestra – contrario – punta a spostare in avanti la decisione nonostante l’impazienza di Bruxelles. “Penso che sia un errore portarlo in Aula adesso, anche per quelli che sono favorevoli alla ratifica”, dice Meloni. Il motivo: “Il parlamento aveva votato una mozione nella quale chiedeva al governo di non ratificare il Mes, a maggior ragione in attesa delle decisioni che riguardano il quadro complessivo della governance che vuol dire legge di stabilità, unione bancaria e garanzia dei deposti”.

Tornando a Santanchè, la premier fino ad oggi non si era ancora sbilanciata. Nelle ultime ore, però, le pressioni su Santanchè si erano fatte sempre più insistenti. Tanto da spingere gli stessi partiti di maggioranza – Lega e Forza Italia in primis – ad unirsi, seppur in maniera più morbida, alle opposizioni nella richiesta di pubbliche spiegazioni. Spiegazioni che però non sono ancora arrivate. Nemmeno ieri quando, a margine di un evento-intervista a Capri, la ministra si è limitata a respingere al mittente le richieste di dimissioni: “Non esiste. Non ci sono. E non sono nella testa di nessuno della maggioranza”, ha detto interpellata da Repubblica. 

Dalla manifestazione sulla sanità organizzata a Roma dalla Cgil l’opposizione ha continuato a criticare l’atteggiamento della ministra. Elly Schlein chiede esplicitamente il passo indietro: “Mentre il governo sta andando avanti su un decreto lavoro che aumenta la precarietà c’è una ministra che non pagava fornitori e laboratori mentre incassava compensi d’oro. Il Pd chiede chiarezza, chiede a Meloni di uscire dal silenzio e alla ministra di dimettersi”. Per Conte quello di Santanchè “è un atteggiamento inaccettabile”. E ancora: “Dire che parlerò non è sufficiente. C’è un aspetto giuridico e uno morale”. Sulle dimissioni il leader 5 stelle è meno netto: “Chiarisca e valuteremo”.

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