Marta Fascina e la pretesa di avere un ruolo dentro Forza Italia: al momento esclusa dalla dirigenza, non si accontenta della vagonata di milioni che a breve le arriveranno sul conto

Non c’è nulla di ufficiale, ma serpeggia l’ipotesi che la compagna del Cavaliere possa, magari su richiesta della famiglia Berlusconi, avere un ruolo nel partito

Sono ore decisive per l’operazione unità di Antonio Tajani. che prova a serrare le fila di un partito ancora scosso dalla scomparsa di Silvio Berlusconi. Il leader in pectore parla chiaro ai gruppi parlamentari di Forza Italia: “può esserci qualche differenza di idee, ma siamo tutti chiamati a lavorare per raggiungere l’obiettivo”. Lo sguardo è rivolto alle elezioni del Molise, ma soprattutto a quelle Europee. Il Consiglio nazionale, convocato per il prossimo 15 luglio, ufficializzerà la nomina di Tajani a presidente pro tempore. Ma già nei prossimi giorni la nuova guida dovrà controllare le frizioni che agitano gli azzurri.

Fascina assente alla commemorazione

Montano i timori su un possibile ruolo in Forza Italia per Marta Fascina. Ovviamente non c’è nulla di ufficiale, ma serpeggia l’ipotesi che la compagna del Cavaliere possa, magari su richiesta della famiglia Berlusconi, avere un ruolo nel partito e questo desta malumori. Non a caso il nome di Fascina sia è stato evocato più volte anche in aula alla Camera nel corso della commemorazione del Cavaliere. E’ Paolo Barelli, capogruppo azzurro a chiamare in causa la compagna dell’ex premier. Barelli cita solo due nomi, entrambi intrecciati alla vita di Berlusconi. Saluta il fedelissimo Gianni Letta, seduto in tribuna per l’occasione. Quindi si rivolge idealmente alla deputata: “Non si può dimenticare Marta Fascina, la sua compagna che gli è stata accanto, con amore e dedizione straordinari”.

La posizione di Tajani

Il nome di Fascina, che non era presente a Roma, è spuntato di nuovo durante la riunione dei gruppi azzurri. A farlo, secondo quanto raccontano i presenti, è proprio Tajani. “Non sento Marta da un po’ – dice – ma, se vorrà, potrà dare al partito il contributo che ritiene”. Frase che alcuni leggono come una leggera virata rispetto alle parole usate dallo stesso vicepremier all’indomani della morte di Berlusconi. Allora, non si riscontrava la necessità di “ritagliare spazi formali” per la “compagna di vita di Berlusconi”. Ora, però, il vento sembra essere cambiato. Il pensiero corre alla famiglia Berlusconi a cui Fascina è legata. Famiglia, dunque, che resta centrale nel futuro di Forza Italia e per le casse del partito.

Estratto dell’articolo di Sara Bennewitz per www.repubblica.it

Tra la sede di Mfe di Cologno, quella di Mondadori a Segrate fino ai palazzi romani non si parla d’altro. Ma per l’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno all’età di 86 anni bisognerà attendere ancora qualche giorno. Le ultime volontà di uno degli imprenditori più famosi d’Italia, nonché di una figura politica molto controversa, sono affidate al notaio Arrigo Roveda, che per il cavaliere ha curato la creazione di Forza Italia e le pratiche del divorzio con Veronica Lario.

Roveda, insieme a Michele Carpinelli, noto avvocato d’affari nonché partner dello studio legale Chiomenti, sono sempre stati gli uomini di legge più vicini a Berlusconi, e solo loro, insieme al fidatissimo ragionier Giuseppe Spinelli, sarebbero in possesso della articolata eredità materiale e morale del Cavaliere.

In proposito, per questioni burocratiche, fonti vicine alla famiglia riferiscono che l’apertura del testamento dovrebbe arrivare tra fine giugno (per il 29 è convocata l’assemblea di Fininvest per approvare il bilancio 2022) e i primi di luglio, e verosimilmente prima del 4 Luglio, quando Mfe terrà l’annuale appuntamento per la presentazione dei palinsesti televisivi, che è l’occasione in cui il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi fa anche il punto sulle prospettive della società.

[…] La prima questione da sciogliere è come sarà diviso il 61,21% di Fininvest, la finanziaria dell’imprenditore che a cascata controlla il 49,% dell’ex Mediaset oggi Mfe, il 51% di Mondadori e il 30% di Mediolanum. Se la quota venisse divisa in parti più o meno uguali tra i cinque figli, ovvero Marina e Pier Silvio, nati dal primo matrimonio con Carla Elvira Dall’Oglio, e Barbara, Eleonora e Luigi nati dalle nozze con la Lario, di fatto i figli della Lario avrebbero la maggioranza […], ma Marina e Piersilvio avrebbero la cosiddetta minoranza di blocco, pertanto nessuna decisione della finanziaria potrebbe essere presa salvo l’accordo di tutti gli eredi.

Fininvest ha fatto sapere ufficialmente che si va verso la “continuità” lasciando intendere che l’assetto delle aziende dei Berlusconi resterà immutato, o almeno fino a quando i cinque figli dell’imprenditore non decidano diversamente, magari spartendosi le varie attività. […] Tra le banche d’affari milanesi, tuttavia, si vocifera che Marina, primogenita nonché presidente di Fininvest e Mondadori e membro del consiglio di Mfe, potrebbe avere un ruolo più importante degli altri fratelli anche nell’asse ereditario.

[…] Il Cavaliere lascia un patrimonio immobiliare tra ville e appartamenti stimato a bilancio in 412 milioni […], senza considerare i quadri, gli arredi le barche e i tanti oggetti di valore collezionati in tanti anni di carriera. Si tratta della villa San Martino di Arcore, villa Belvedere a Macherio, villa Certosa a Porto Rotondo, villa Comalcione sul Lago di Como, villa Campari sul Lago Maggiore, e poi tante altre residenze di lusso a Antigua, Cannes, Lampedusa e così via. Dopo aver già liquidato le due prime mogli, anche la compagna Marta Fascina dovrebbe entrare nell’asse ereditario. In proposito diverse fonti riferiscono che la deputata di Forza Italia dovrebbe ricevere una delle residenze di Berlusconi e un generoso assegno in denaro. […]

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