Fedez e Ferragni, l’impero economico inizia a vacillare! A furia di fare i fenomeni, gli italiani hanno iniziato a svegliarsi

Estratto dell’articolo di Maria Elena Barnabi per “Gente”

Dite la verità: anche voi vi siete un po’ rotti le scatole dei Ferragnez e della loro famigliola felice. È una sensazione diffusa: la seconda stagione di The Ferragnez, la  loro serie di Prime Video, non decolla ed è stata stroncata dalla critica, lui litiga con tutti (l’ultima bega in ordine di tempo è con il suo ex amico Luis Sal), lei è sempre da sola e perfettina in vacanza con i figli… Noiaaa!

Del resto dopo il picco di popolarità che i due hanno registrato al Festival di Sanremo, grazie alla letterina da terza media che Chiara ha dedicato alla “se stessa bambina” e al bacio omosessuale di lui con Rosa Chemical, i Ferragnez hanno inanellato diversi passi falsi.

Insomma, qualcosa sta scricchiolando, come dimostra il commento diventato virale di una undicenne campionessa di equitazione in risposta a una foto di Chiara in mutande: «Qual è il messaggio per noi ragazzine? Che per farci notare dobbiamo metterci nude? Mia mamma ha 34 anni: se si mettesse così mi sentirei malissimo». La risposta dell’influencer? Un laconico: «I puritani si arrabbiano? Bene», frase criticatissima online.

Che la crisi dei Ferragnez sui social sia reale lo dicono i numeri: i like che ricevono, che sono sempre meno. […]

«Effettivamente negli ultimi tre mesi la loro popolarità è calata», ci dice un super esperto di influencer marketing che preferisce rimanere anonimo e che ha analizzato per noi l’andamento dei loro profili social, cosa che le aziende fanno normalmente prima di scegliere i testimonial (insomma, non c’è niente di segreto).

«Per quanto riguarda l’engagement, cioè i commenti più i like, Ferragni è scesa come media da 550 mila a 450 mila», spiega l’esperto. «A Fedez è andata peggio: tre mesi fa come engagement aveva 1,37 milioni, oggi 740 mila. Ed è sempre andato verso il basso. Le cause? Dal punto di vista dei numeri quando si ha un picco altissimo, poi è normale che si vada giù: è difficile tenere alto lo standard».

Al di là dei numeri, conta anche che cosa si comunica. «A me stupisce il fatto che il brand Ferragnez sia arrivato fino a qui: mantenere alta l’attenzione per così tanto tempo non è facile», spiega Guido Di Fraia, responsabile del master di influencer marketing dello Iulm. «Si tratta però di un brand “generalista” e le ultime tendenze ci dicono che sui social ora vanno meglio  influencer più piccoli, ma più verticali, con un pubblico più specifico».

[…]  Dopo la grande tematica del tumore di Fedez dell’anno scorso, l’altro enorme tema è stato l’impegno della Ferragni per la libertà delle donne che l’ha spesso portata a mostrare il corpo sui social.

«Ma anche questa tendenza, che peraltro aveva senso ai tempi della controcultura, ha stancato: la Ferragni finge di essere dirompente con la sua nudità, ma in realtà mostra lo standard, lo stereotipo della bellezza da Barbie», precisa Nello Barile, docente di sociologia dei mass media allo Iulm.

Aggiunge Giacomo Papi, autore televisivo (da anni lavora con Fabio Fazio) e scrittore: «La fama sui social va a fiamma e per mantenere alta la tensione c’è un gioco continuo al rialzo. Con il quale si rischia di farsi male: fin dove ci si può spingere? Inoltre mettersi sempre in scena, e quindi nascondere ciò che non si vuole far vedere, ha un prezzo altissimo. Ma forse l’avidità e la voglia di essere ammirati sono più forti in loro due e non ne risentono più di tanto».

Ammessa la crisi, resta da capire come la premiata ditta Ferragnez potrebbe comportarsi. «Personalmente mi ritirerei dalle scene, studiando un’uscita ben calibrata, in qualche mese», riprende Guido Di Fraia. «Le loro aziende sono ben avviate, ormai la fama c’è ed è facile incappare in  qualche incidente che potrebbe rovinare la loro immagine».

Ma c’è che chi arriva a ipotizzare una discesa in campo: «In un mondo in cui i politici, da Meloni a Trump, sono diventati influencer, c’è anche spazio per il percorso inverso. E i Ferragnez da mesi si fanno portatori dell’inclusività e di quegli stereotipi del gender tanto cari alla cosiddetta “Netflix politics”, che è anche quella di Schlein», dice provocatoriamente Nello Barile.

[…] «L’altra grande alternativa è la separazione, e qui si entra nel filone dei noti e tragici divorzi: Totti e Ilary, Shakira e Piqué…», conclude Barile. «Questo porterebbe a una modifica dell’identità del brand: Ferragni e Fedez tornerebbero a essere due marchi diversi, con un posizionamento e un pubblico diversi. Insomma, una nuova avventura». Certamente, come molti di noi sanno, la separazione apre nuovi orizzonti nella vita delle persone e delle famiglie. Sarà così anche per i Ferragnez? Non ci resta che seguirli.

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