Non conosciamo le capacità linguistiche di Biden, che dunque non è paragonabile all’uso disinvolto del congiuntivo da parte di Di Maio. Però entrambi hanno qualche problemino con i nomi dei loro colleghi politici asiatici. Ricordate quando il ministro degli Esteri italiano chiamò “Ping” il leader cinese Xi Jinping?
Ecco, ieri Joe Biden ha fatto qualcosa di simile. Solo in Sud Corea. Approdato dall’alleato storico contro gli imperi comunisti dell’Oriente, il presidente americano s’è confuso due volte. Prima ha scambiato il nome dei due presidenti sudcoreani, chiamando l’attuale “Yoon” col nome “Moon” che appartiene però al precedente leader. Poi, ha confuso pure il nome di uno stabilimento della Samsung in Texas: Tyler invece di Taylor. Ironia della sorte, un anno fa Biden definì proprio Moon il “primo ministro” della Corea del Sud anziché il “presidente”.
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Gaffe? Eccesso di caldo? Normale refuso? Sfortuna? Difficile dirlo. Certo che Biden non è nuovo a scivoloni simili. Ricordate quando si addormentò sulla sedia durante la Cop26? E c’è ancora chi si domanda se quella frase sul “cambio di regime” in Russia sia stata una manovra voluta o un marchiano errore diplomatico.