Orrore nell’oceano, i sonar hanno riscontrato ‘rumori di colpi’: stanno facendo la fine del topo. Rimangono solo poche ore di ossigeno

Si infittisce di dettagli la vicenda ancora tutta sconosciuta del sommergibile Titan. Disperso da domenica, da poco meno di due ore dalla sua partenza, all’interno del natante secondo la Guardia costiera rimarrebbero solo 40 ore di ossigeno. Già l’ex direttore delle operazioni marittime di OceanGate, la compagnia proprietaria del sottomarino, aveva sollevato preoccupazioni per la sicurezza prima di essere licenziato. A riferirlo i media Usa che riportano una causa del 2018. I dubbi di David Lochridge sulla sicurezza del Titan, sono tutti contenuti in una risposta che presentò a un’azione legale intentata contro di lui da OceanGate.

Intanto continuano le ricerche per salvare i cinque passeggeri a bordo del sottomarino, partito per un tour del relitto del Titanic, a 3.800 metri di profondità al largo delle coste canadesi. Un aereo canadese avrebbe “rilevato rumori sottomarini nell’area di ricerca”. Ma le successive ricerche “hanno prodotto risultati negativi”. La Guardia Costiera degli Stati Uniti, dopo che un velivolo P-3 ha rilevato “rumori sottomarini”, ha cercato di capirne l’origine.

“Queste ricerche hanno prodotto risultati negativi ma continuano – ha aggiunto la Guardia Costiera in un tweet – Inoltre, i dati del velivolo P-3 sono stati condivisi con i nostri esperti della Marina degli Stati Uniti per ulteriori analisi che saranno prese in considerazione nei futuri piani di ricerca”. In precedenza, un rapporto interno del governo degli Stati Uniti ha affermato che i team che cercano il sottomarino hanno sentito colpi a intervalli di 30 minuti e anche che un aereo P-3 canadese ha individuato un oggetto rettangolare bianco nell’acqua.

AGGIORNAMENTO: SOMMERGIBILE DISPERSO, ‘ANCORA 20 ORE DI OSSIGENO’

(ANSA) – I cinque passeggeri del sommergibile disperso dopo l’immersione verso il relitto del Titanic hanno ancora circa 20 ore di ossigeno, ossia sino a domani mattina. Lo ha riferito il contrammiraglio John Mauger della Guardia Costiera statunitense, che dirige le ricerche del sommergibile Titan, precisando tuttavia che “uno dei fattori che rende difficile la previsione e’ che non conosciamo il ritmo di consumo di ossigeno per occupante”.

LA FOLLIA DEL PICCOLO TITAN
di Massimo Mazzucco da Facebook
Ieri ho fatto un pò di ricerche sulla storia del sommergibile scomparso, e ho scoperto diverse cose sconcertanti.
Il Titan (questo il nome del piccolo sommergibile) ha perso il contatto con la nave madre dopo un’ora e 45 minuti dall’immersione.
L’unico modo di comunicare fra nave madre e sommergibile è un sistema di messaggini tipo SMS, che funziona solo se il Titan si trova sotto la verticale della nave. Se per caso la corrente lo porta fuori rotta, perde ogni comunicazione. (Sott’acqua la radio non è utilizzabile, perchè le onde radio non viaggiano nell’acqua).
Dopo pochi minuti di immersione il Titan si trova nel buio più assoluto. (Il Titan è dotato di luci esterne, che però possono illuminare fino ad un massimo di 30 mt.). Per raggiungere il Titanic (il relitto della nave sommersa), il piccolo sottomarino deve seguire le indicazioni che arrivano via SMS dalla nave madre. In altre parole, naviga alla cieca.
In caso di emergenza il Titan ha diversi sistemi che gli permettono di riemergere in superficie, ma si troverebbe comunque a galleggiare nel mezzo dell’oceano senza possibilità alcuna per gli occupanti di tornare a respirare aria fresca: il portellone infatti è sigillato con 17 bulloni che si possono aprire solo dall’esterno.
Gli occupanti quindi, dal momento in cui perdono contatto, hanno le ore contate per essere ritrovati: sono le ore che gli concede la riserva di ossigeno, sia che si trovino sott’acqua sia che si trovino in superficie.
E qui viene la parte più interessante: da quel che sono riuscito a capire, il Titan utilizza un sistema di riciclo dell’aria simile al “magico” PLSS degli astronauti: un sistema apposito rimuove l’anidride carbonica emessa durante il respiro, per cui gli occupanti del sub possono continuare a respirare aria pulita. Ma solo fino a 90 ore in ogni caso.
Ora la domanda viene spontanea: quale disprezzo per la vita bisogna avere, per infilarsi in una capsula d’acciaio lunga 5 metri, farsi sigillare al suo interno, e immergersi nel buio più assoluto, con temperature esterne vicine allo zero, impossibilitati a comunicare con il mondo, sapendo che in ogni caso ti porti dietro una riserva di ossigeno di sole 90 ore?
E il tutto per poter dire agli amici “ho visto il relitto del Titanic”?

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