“Matteo è figlio di una famiglia per bene” Incidente a Casal Palocco, il padre del bombominkia indagato per guida sotto effetto di stupefacenti lavora al Quirinale

Matteo Di Pietro era alla guida della Lamborghini al momento dell’incidente ma 7 mesi prima della tragedia sedeva accanto al padre su un Ferrari noleggiato.

di Francesca Galici per Il Giornale

La passione per le auto veloci e l’adrenalina sembra essere insita nel Dna di Matteo Di Pietro, il 20enne per ora unico indagato per l’incidente di Casal Palocco in cui ha perso la vita un bambino di 5 anni, morto a seguito dello schianto della Lamborghini guidata dallo youtuber con la Smart guidata da sua mamma. In un video recuperato dal Corriere della sera e risalente a sette mesi fa, lo youtuber si riprende in un video di circa un minuto in macchina con il papà. I due viaggiano a bordo di una Ferrari che, anche in questo caso, non è di proprietà ma presa a noleggio.

Si tratta dell’ennesimo contenuto sviluppato dal giovane per i social, in cui era chiamato a esaudire 10 desideri per 10 amici. L’ultimo, il giovane Di Matteo, l’aveva destinato proprio al padre. “Da quando è piccolo ha avuto un solo desiderio: guidare una Ferrari, e potremmo anche fargli scegliere il colore!“, spiega lo youtuber. E il padre, evidentemente emozionato, bacia il cofano di una delle auto da corsa presenti nel garage in cui il figlio lo porta per effettuare il noleggio. “Bianca, cabriolet, en plein air, è una cosa straordinaria, bella bella, grazie a papà mi hai fatto veramente un bel regalo, sei un grande“, dice il padre.

In sette mesi è cambiato tutto e ora il ventenne è iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale. “Matteo è figlio di una famiglia per bene, il papà è un dipendente del Quirinale“, fa sapere l’avvocato Francesco Consalvi, che è stato nominato dalla famiglia per difendere il giovane youtuber. “È giusto fare chiarezza su alcuni punti. Il primo tra tutti, immortalato nelle foto dell’incidente è che la guidatrice della Smart viaggiava nella corsia opposta a quella su cui marciava la Lamborghini e che a lei sarebbe spettato dare la precedenza“, prosegue l’avvocato, come riportato dal Corriere della sera.

Nel frattempo nell’ambito dell’indagine le forze dell’ordine hanno effettuato una perquisizione all’interno dell’abitazione del ragazzo e nella sede della società. Gli altri youtuber presenti a bordo dell’auto, tranne Loiacono che ha deciso di lasciare un messaggio social in cui si sollevava da ogni responsabilità dichiarando di non aver mai guidato quell’auto, hanno scelto la via del silenzio. Saranno le indagini, nei prossimi giorni, a stabilire un loro eventuale ruolo in questa vicenda, anche alla luce delle immagini delle telecamere, dei telefoni e delle videocamere a bordo dell’auto.

Estratto dell’articolo di Ilaria Sacchettoni per www.corriere.it

A 48 ore dalla tragedia, la famiglia di Matteo Di Pietro, il guidatore della Lamborghini indagato per omicidio stradale, tenta un contrattacco. «Matteo è figlio di una famiglia per bene, il papà è un dipendente del Quirinale», fa presente l’avvocato Francesco Consalvi, nominato dal padre, Paolo, dipendente della Presidenza della Repubblica, con mansioni amministrative presso la Tenuta di Castel Porziano.

La difesa arriva mentre monta l’odio sui social. Il giovane Di Pietro, è stato raggiunto da minacce di morte, minacciato «di fare una fine orribile».

Intanto sono scattate le perquisizioni dei carabinieri sia nell’abitazione di famiglia sia nella sede della società “Theborderline”, fondata dal gruppo di Youtuber appassionati di sfide sul filo del 100 chilometri orari. Al centro dell’attenzione della Procura di Roma, in particolare, il telefono cellulare del ventenne alla guida della Lamborghini: nelle prossime ore sarà affidato l’incarico ad un consulente con l’obiettivo di verificare se, sullo smartphone, ci siano video girati nei momenti dell’impatto, o in quelli immediatamente precedenti o successivi.

Matteo di Pietro è indagato per omicidio stradale con l’accusa di aver  ucciso il piccolo Manuel Proietti, di appena 5 anni. L’avvocato Consalvi aggiunge alcune precisazioni: «È giusto fare chiarezza su alcuni punti. Il primo tra tutti, immortalato nelle foto dell’incidente è che la guidatrice della Smart viaggiava nella corsia opposta a quella su cui marciava la Lamborghini e che a lei sarebbe spettato dare la precedenza.

In secondo luogo c’è la questione relativa al test sulle sostanze stupefacenti e alcol. Non vi erano tracce nel mio cliente di eccitanti o simili, diversamente l’autorità giudiziaria sarebbe pesantemente intervenuta con qualche misura cautelare. Così non è stato».  […]

Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui >https://t.me/capranews

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Previous Article

“Papà vuole dirti una cosa” Manuel, morto nell’incidente di Casal Palocco: il padre rompe il silenzio con una dedica commovente

Next Article

Sindaci rossi sul piede di guerra contro la Schlein: il capolavoro del governo Meloni. Basta una norma del ministro Nordio per spaccare in due l'opposizione

Related Posts