Schlein dopo la sconfitta alle urne rinvia la missione a Bruxelles. Clima teso nel partito
Di prima mattina la segretaria cambia programma. Chiama i suoi al Parlamento europeo e fa sapere: mi collegherĆ² da remoto. Con le correnti interne che giĆ rialzano la testa, con i fedelissimi emiliani finiti nel mirino, non puĆ² allontanarsi dall’Italia. Probabilmente tornerĆ proprio in Romagna, per tenere accesi i riflettori sull’alluvione e sul ruolo di commissario per Bonaccini.
Missione rinviata. Niente Bruxelles. Ci sono le beghe romane da affrontare, le reazioni a una sconfitta alle amministrative andata decisamente peggio del previsto. Ć di prima mattina cheĀ Elly SchleinĀ cambia programma. Chiama i suoi al Parlamento europeo e fa sapere: mi collegherĆ² da remoto. SaltaĀ dunque sia la visitaĀ con tutto il gruppo del Partito socialista europeo, sia il faccia a faccia con la presidente del Parlamento Ue, la popolareĀ Roberta Metsola, in programma domattina.
Elly Schlein, “tra pochi mesi puĆ² saltare”: il nodo in vista delle Europee
LeĀ liste elettoraliĀ per leĀ EuropeeĀ sono la bomba che puĆ² esplodere in mano aĀ Elly Schlein. E la neo segretaria delĀ PdĀ ha tempo giusto un anno (le elezioni per il Parlamento europeo si terranno dal 6 al 9 giugno 2024) per disinnescarla. La sonoraĀ sconfitta alle amministrativeĀ di domenica non ha fatto che alimentare il malumore dei dem, che giĆ non vedevano di buon occhio la linea di condotta della segretaria che agisce in perfetta solitudine, comunicando quasi esclusivamente con quello che ĆØ stato ribattezzato il “tortellino magico“, come rivela Maria Teresa Meli sul suo retroscena per ilĀ Corriere, ossia il giro stretto dei suoi fedelissimi.
“Ci vuole maggiore collegialitĆ , conviene anche a Elly, perchĆ© sennĆ² in casi come questo rischia di intestarsi la sconfitta da sola”, osservano daĀ Base riformista. I riformisti del Partito democratico, rivela a Meli, individuano nellāessersi buttati troppo a sinistra il motivo delle difficoltĆ attuali dei dem. Quale che sia la veritĆ , questa sconfitta, anche se la segretaria ĆØ al comando solo da due mesi, pesa come un macigno sulle spalle dei dirigenti del nuovo Pd. E a poco servono i premi di consolazione a cui si attaccano due esponenti della segreteria comeĀ Pierfrancesco MajorinoĀ eĀ Marco Sarracino.
A questo punto ci si aspetterebbe dalla Schlein un coinvolgimento dell’opposizione internaĀ nella compilazione delle liste del Pd per le Europee del 2024. A forzare la mano rischia di far saltare tutto.Ā Presidenti di Regione,Ā sindaci,Ā deputati di lungo corsoĀ aspirano alla testa di lista che garantisce un effetto trascinamento dovuto alla forza del simbolo, finora preoccupati per l’impostazione che la segretaria intende dare alla campagna elettorale, potrebbero convincerla a fare un passo indietro rispetto a quanto annunciato.
SarĆ infatti EllyĀ Schlein in persona a sceglierli, uno per uno. Anzi,Ā una per una: dovranno essereĀ donne le capitane del PdĀ nelle cinque circoscrizioni in cui ĆØ suddivisa l’Italia. Privilegiando, se ĆØ possibile, figure esterne come ad esempioĀ Lucia Annunziata, o rimaste fuori dal consueto circuito di correnti e correntine che fin qui ha gestito il Nazareno. Ben sapendo, alla luce dell’ostilitĆ che inizia ad affiorare, di rischiare l’osso del collo: se le Europee andranno bene – se cioĆØ verrĆ superata la soglia del 22,7% incassato nel 2019, cosa di cui il “tortellino magico”Ā schleineiano sembra certo – la segretaria diventerĆ inattaccabile e per altri due anni potrĆ navigare tranquilla; altrimenti, ĆØ quel che si vocifera, dentro il partito si aprirĆ l’ennesimo processo per la destituzione del capo. Pardon: della capa.
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