Vendita dei bambini, finalmente un’artista che non si allinea al pensiero unico della feccia. Arisa: “L’utero in affitto è contro le donne. Meloni mi piace, ha cazzimma ma ha paura”

Arisa parla a ruota libera a La confessione, la trasmissione sul Nove condotta da Peter Gomez. La vincitrice di Sanremo tra le Nuove proposte nel 2009 con Sincerità e nel 2014 tra i Big con Controvento, ha parlato di tutto, dalla sua idea di Dio (“è nella natura”) alla sua idea di Satana (“è nelle nevrosi dell’essere umano”).

Si è dichiarata “favorevole ai matrimoni gay e alle adozioni per le famiglie omogenitoriali ma non alla maternità surrogata, perché è antifemminista, è contro le donne”, ha detto. E ha spiegato che lo slogan degli anni 70 “l’utero è mio” in questo caso non si può applicare bene: “Non penso che negli anni 70 avrebbero mai immaginato che si sarebbe arrivati a rendere possibile l’utero in affitto. Oggi le donne che vengono qui da noi sono utilizzate per la prostituzione, e anche adesso ci sono delle donne che vengono utilizzate per questo. Ho paura che tutto ciò diventi un commercio. Io non credo che un  bambino possa essere acquistato come un paio di scarpe”.

Per chiarire ancora meglio la sua posizione ha aggiunto: “Ci sono certi paesi nel mondo in cui nel contratto c’è scritto che se il bambino non è sano non viene consegnato, e cosa ne fanno di quel bambino se non è sano?”.

oi ha parlato della sua posizione politica: “Non penso di essere né di destra né di sinistra, è tanto che non mi esprimo, poi io sono una fuorisede e trovo che per noi non sia facile votare. Abbiamo tante ‘app’ ma non ne hanno ancora fatta una per esprimersi comodamente ovunque si è o per sapere anche chi si è, politicamente, basterebbe rispondere a un questionario per capirlo”.

Si è inoltre detta contraria all’eutanasia, “non sono d’accordo”, e ha rivelato le sue simpatie tra i personaggi della politica, dicendo innanzitutto di apprezzare Giorgia Meloni: “Mi piace la Meloni, mi verrà contro dirlo, l’avevo detto anche a Le Iene e i miei amici mi hanno messo in guardia dicendomi che per questo mi avrebbero dato della fascista. Secondo me lei si comporta come una mamma severa e spaventata, è mamma non solo di un figlio ma di tre o quattro e allora deve fare bene per tutti: a uno sembrerà sbagliato, ma ci vuole tempo e da parte nostra un cambio di atteggiamento, non di lotta ma di dialogo”.

Dialogo a cominciare dai prossimi gay pride di Roma e Milano, cui Arisa prenderà parte: “Vorrei cercare di ampliare la rappresentanza nei media, la comunità non è fatta solo di macchiette e di cose oscene e plateali, ma anche di gente come tutti, colta, dobbiamo smettere di spaventare, anzi chi fa un certo percorso, spesso tormentato e difficile, sviluppa una sensibilità maggiore, è un grande dono per tutta la comunità. Bisogna avere la pazienza di spiegarlo anche alla Meloni. Ci serve che stia dalla nostra parte, perché ha la cazzimma”.

Su Salvini ha detto “non mi ha mai ispirato” e della Schlein “non penso niente”. A proposito di Renzi “quando voleva cambiare la costituzione, dissi di lasciarlo fare”, e della destra in generale “mi piace perché è più chiara e diretta, gli altri non li capisco, sembra sempre che parlino d’altro”. Poi rispondendo a una domanda sul sesso ha concluso: “Se non fossi Arisa farei sicuramente un film porno”.

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