Fabio Fazio e Luciana Littizzetto fuori finelmente dalla tv pubblica. I due servi del sistema non moriranno di fame: pronto un contratto con i loro padroni. Gli americani di Discovery

Il futuro di Fabio Fazio sarebbe già scritto e non sarebbe in Rai. Il contratto che lo legava a Viale Mazzini per altri tre anni non è stato rinnovato, nessuno si sarebbe più fatto vivo. La voce più accreditata, che molti danno per certa,  è che il conduttore approdi a Discovery, dove già il manager Beppe Caschetto aveva portato Maurizio Crozza e dove il comico ha continuato a fare satira con Fratelli di Crozza. Il passaggio a Discovery segnerebbe una perdita enorme per Rai.

Un cambiamento clamoroso per il conduttore di Che tempo che fa, dopo 40 anni di carriera in Rai (li avrebbe festeggiati a ottobre). Il governo Meloni aveva promesso di cambiare la tv pubblica, la dirigenza e una serie di conduttori. Fazio è stato il primo a finire nel mirino, nonostate il successo del programma, gli ospiti prestigiosi e la qualità dell’offerta. Ma perché eliminare Fazio? Avrebbe dato molto fastidio la parte legata all’attualità in cui i giornalisti ospiti si sono confrontati sulle scelte del governo, i diritti, la tragedia dell’immigrazione, la guerra. Ma snaturare il programma, offrendo solo una parte di spettacolo, non poteva essere una scelta praticabile. Il contratto di Fazio sarebbe rimasto fermo per mesi.

A quel punto si è capito che non c’erano sbocchi. Ma la rivoluzione del servizio pubblico non riguarda solo Rai 3, e il destino di Fazio. Da settimane si riconcorrono le voci su un cambio della guardia anche su Rai 1, con l’arrivo di Pino Insegno al posto di Flavio Insinna nella fascia del preserale, strategica. Anche il Festival di Sanremo era finito nel mirino; Fiorello, con ironia, ha iniziato la sua campagna per difendere Amadeus, che ha costruito in questi ultimi tre anni edizioni da record, sotto tutti i punti di vista. Qualità della musica e ascolti, pubblico giovane riportato davanti alla tv. Nel 2024, secondo il contratto blindato firmato con l’ex ad Carlo Fuortes sarà ancora direttore artistico e conduttore. Ma si ipotizzava che per “normalizzare” lo spettacolo qualcuno avrebbe potuto mettere il naso nella direzione artistica. Amadeus non lo permetterebbe, il pacchetto è completo.

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