di Sandro Iacometti per Libero
Confortato da una serie di gabole legali studiate ad arte per allungarsi il mandato e, soprattutto, dallāessere sopravvissuto alla prima robusta tornata di spoils system, lui che era uno dei dirigenti pubblici più compromessi con la vecchia gestione grillina di Palazzo Chigi, forseĀ Pasquale TridicoĀ pensava di farla franca, almeno per un altro poā. E invece con tutta probabilitĆ gli toccherĆ togliere le tende ancor prima di vedere lāabolizione definitiva del suo amato reddito di cittadinanza. Tra i vari provvedimentiĀ sfornati ieri dal Consiglio dei ministri, ĆØ infatti spuntata pure una bella riforma della governance degli enti previdenziali pubbliciĀ InpsĀ eĀ Inail.
Riforma i cui dettagli tecnici (abolizione dei vicepresidenti e limite di quattro anni per i dg) sono evidentemente meno rilevanti dellāeffetto collaterale e immediato: la decadenza degli attuali vertici. Ā«In via di prima applicazioneĀ», si legge nel testo, Ā«al fine di procedere agli adeguamenti dei regolamenti organizzativi e interni degli enti, si prevede che entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge sia nominato unĀ Commissario straordinario, con la conseguente decadenza dei presidenti, dei vicepresidenti e dei consigli di amministrazioneĀ».
UNIVERSO PARALLELO –Ā Ora, in un universo parallelo sarebbe anche possibile che Tridico resti al suo posto, con i galloni di commissario.
Ma in quello in cui viviamo ĆØ praticamente escluso che il governo non colga lāoccasione di prendere due piccioni con una fava, liberandosi in un colpo solo della paghetta grillina e del suo più grande sostenitore. Una passione che, paradossalmente, non gli ha neanche impedito di azzoppare in tutti i modi la misura giĆ traballante di suo ritardando fino allāinverosimile il sistema di controlli incrociati che avrebbe almeno evitato lo stillicidio quotidiano di notizie sullāassegno finito in tasca a delinquenti, farabutti e truffatori di ogni ordine e grado.
Ma Tridico, che grazie ad un parere dellāavvocatura dello Stato ha provato ad allungare il suo mandato fino allāaprile 2024 (facendo decorrere i quattro anni dallāintroduzione del cda nellāInps, avvenuta nella primavera del 2020), non ĆØ solo il teorico e lāinventore del sussidio grillino che Luigi Di Maio inizialmente ha provato a piazzare al ministero del Lavoro. Tra le sue tesi spiccano anche quella del salario minimo, quella della Ā«riduzione dellāorario di lavoro, a paritĆ di stipendio, come leva per distribuire ricchezzaĀ» oppure quella (che più di essere una tesi ĆØ una vera e propria fissazione) che considera i migranti lāunica via di salvezza perle nostre pensioni.
LA CILIEGINA –Ā Ciliegina sulla torta, Tridico ĆØ anche uno strenuo difensore dellaĀ legge Fornero. Insomma, idee che sono in sintonia con quelle del governo come la marmellata su un piatto di maccheroni. Insieme a lui, che sarĆ probabilmente sostituito da un nome scelto da Fratelli dāItalia, dovrĆ fare le valigie anche il presidente dellāInailĀ Franco Bettoni, il cui successore dovrebbe essere in quota Lega.
Ā La Cgil attacca il governo sul commissariamento di Inps e Inail: “Atto grave e pericoloso”
Dura presa di posizione da parte dellaĀ CgilĀ sulla decisione delĀ governo di commissariareĀ Inps e Inail.
La Cgil definisce “grave e pericoloso” l’atto deciso dal Consiglio dei ministri e parla di “ennesimo atto unilaterale con cui il Governo punta al controllo politico dei due enti”. Si tratta – sottolinea la Confederazione in una nota – di “una forzatura inaccettabile, compiuta senza alcun confronto con chi rappresenta lavoratori, e pensionati, che sono gli ‘azionisti di maggioranza’ di queste realtĆ ”. “Da sempre – sottolinea la Cgil – difendiamo l’autonomia di Inps e Inail, un valore fondamentale a garanzia di tutti. L’Esecutivo sceglie, invece, di metterla pesantemente in discussione”.
La decisione ĆØ stata ufficializzata dal Cdm di giovedƬ sera e – cambiando nel complesso la governance degli enti previdenziali pubblici – stabilisce l’arrivo nel giro di dieci giorni dei commissari in attesa della nomina dei nuovi presidenti e dei nuovi consigli di amministrazione. A saltare sono dunque Pasquale Tridico, nominato in quota M5S e in scadenza il 22 maggio, e Franco Bettoni, in quota Lega e con orizzonte naturale alla fine di ottobre. La spartizione politica dovrebbe portare la guida di Inps in capo a Fratelli d’Italia, mentre quella dell’Inail resterebbe alla Lega.
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