“Arma di esclusione di massa: ora basta” 25 Aprile e fascismo: Meloni scrive una lettera al Corriere. Inizia bene, finisce con una indegna leccata ai padroni mettendo in mezzo l’Ucraina

“Da molti anni e come ogni osservatore onesto riconosce, i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilitĆ  con qualsiasi nostalgia delĀ fascismo“. Lo scrive la presidente del ConsiglioĀ Giorgia MeloniĀ in una lettera alĀ Corriere della SeraĀ in occasione delĀ 25 Aprile, respingendo con forza ogni tentativo di strumentalizzazione da parte della sinistra cosiddetta “antifascista“. “Capisco quale sia l’obiettivo di quanti, in preparazione di questa giornata e delle sue cerimonie, stilano la lista di chi possa e di chi non possa partecipare, secondo punteggi che nulla hanno a che fare con la storia ma molto hanno a che fare con la politica. ƈ usare la categoria del fascismo comeĀ strumento di delegittimazioneĀ di qualsiasi avversario politico: una sorta diĀ arma di esclusione di massa, come ha insegnato Augusto Del Noce, che per decenni ha consentito di estromettere persone, associazioni e partiti da ogni ambito di confronto, di discussione, di semplice ascolto”.

“Un atteggiamento talmente strumentale – prosegue la Meloni – che negli anni, durante le celebrazioni, ha portato perfino a inaccettabili episodi diĀ intolleranzaĀ come quelli troppe volte perpetrati ai danni dellaĀ Brigata ebraicaĀ da parte di gruppi estremisti. Episodi indegni ai quali ci auguriamo di non dover piĆ¹ assistere. Mi domando se queste persone si rendano conto di quanto, cosƬ facendo, indeboliscono i valori che dicono di voler difendere“. Quindi una dedica speciale alla partigianaĀ Paola Del Din: “Durante la Resistenza combatteva con le Brigate Osoppo, le formazioni di ispirazione laica, socialista, monarchica e cattolica”, ricorda la premier.

Meloni fa poi riferimento all’attualitĆ  piĆ¹ stringente: “In tutto il mondo le autocrazie cercano di guadagnare campo sulleĀ democrazieĀ e si fanno sempre piĆ¹ aggressive e minacciose, e il rischio di una saldatura che porti a sovvertire l’ordine internazionaleĀ che le democrazie liberali hanno indirizzato e costruito dopo la fine del secondo conflitto mondiale e la dissoluzione dell’Unione SovieticaĀ ĆØ purtroppo reale.

In questo nuovo bipolarismo l’Italia la sua scelta di campo l’ha fatta, ed ĆØ una scelta netta. Stiamo dalla parte della libertĆ  e della democrazia, senza se e senza ma, e questo ĆØ il modo migliore per attualizzare il messaggio del 25 Aprile. PerchĆ© con l’invasione russaĀ dell’UcrainaĀ la nostra libertĆ  ĆØ tornata concretamente in pericolo”.

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