Abituato alle sue estenuanti maratone televisive, per Enrico Mentana non sarà un problema dover presentare una trasmissione in più. Ma il punto è un altro: come ha annunciato egli stesso con un post su Facebook delle 17.38, confermato da un successivo annuncio de La7, la prossima domenica 23 aprile ci sarà proprio il direttore del telegiornale della emittente di Urbano Cairo a colmare lo spazio liberato da Massimo Giletti. Sebbene le teorie siano tante, ancora non è chiaro il reale motivo che ha spinto l’editore a decidere la sospensione di Non è L’Arena dal palinsesto della rete. “Per domenica prossima stiamo pensando a una trasmissione che affronti tutte le questioni più scottanti emerse attorno a questa vicenda”, scrive Mentana. La vicenda è quella degli inconfessabili segreti sui rapporti tra Cosa nostra e gli apparati istituzionali, un filone che sin dall’arresto di Matteo Messina Denaro – e con la presenza fissa del misterioso Salvatore Baiardo, già fiancheggiatore dei fratelli Graviano durante loro la latitanza, e che quell’arresto profetizzò, intervistato da Giletti – è stato al centro praticamente di tutte le puntate del programma. E dunque, scrive Mentana: “Sul caso Giletti continuo a pensare che queste crisi si superano solo con la chiarezza”. Prosegue: “È nelle prerogative di un editore sospendere un programma, ma forse Urbano Cairo non poteva immaginare che sarebbero poi emersi tutti questi elementi, che rischiano di dare allo stop di Non è L’Arena un segno diverso”. Per comprendere meglio a quali “elementi” si riferisca Enrico Mentana, citiamo un altro passaggio del post: “So che Giletti non informò l’editore Cairo né della foto fantasma fattagli intravedere da Baiardo, né della conseguente convocazione dai pm fiorentini”.
Come leggiamo su Il Fatto Quotidiano, scrivono i pm di Firenze che il 19 dicembre 2022 hanno sentito come persona informata dei fatti: “il giornalista Massimo Giletti, in quanto, sabato 5 novembre 2022, è stata mandata in onda, durante la trasmissione che conduce Non è L’Arena (…) un’intervista rilasciata da Salvatore Baiardo”. Convocato dalla procura fiorentina, Giletti avrebbe informato i magistrati dell’ultima “bomba” sganciata dallo stesso Baiardo, che certo è un personaggio assai ambiguo e forse non proprio attendibilissimo, e i cui compensi (in nero) ricevuti per prendere parte al programma sono ora oggetto di indagini dell’Antimafia del capoluogo toscano. La bomba di Baiardo, dicevamo: se è vero quello che scrive Il Fatto Quotidiano, si tratta davvero di qualcosa di eclatante, e anche Mentana scriva della “foto fantasma”. Sarebbe (mai come ora il condizionale è d’obbligo) uno scatto che ritrae il generale dei carabinieri Francesco Delfino, poi impegnato nei Servizi segreti, oggi scomparso; l’allora imprenditore Silvio Berlusconi, e il boss – probabilmente latitante all’epoca – Giuseppe Graviano. Pertanto, da Mentana si darà “adeguata testimonianza del fatto che da noi non si nasconde nulla, soprattutto quando si parla di mafia. E chissà che poi…”.
Il direttore ha concluso con degli evocativi puntini sospensivi, per aumentare la suspense. Di certo, se intendeva fare pubblicità all’evento televisivo e suscitare curiosità, ha fatto centro. “Sul caso Giletti, ci vediamo domenica sera”, dunque. “Massimo Giletti è ancora sotto contratto”, infine, è una frase che lascia supporre che prenderà parte lo stesso Giletti, ma in veste di ospite? Sono tutte supposizioni che troveranno eventuale conferma solo domenica sera.
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