Carburanti, nell’uovo di pasqua l’ennesima stangata: il Codacons tappa la bocca a chi ne attribuisce la colpa all’Opec e Putin

La primavera degli automobilisti italiani inizia con l’ormai tradizionale aumento dei prezzi dei carburanti, come sempre allineato all’aumento dei flussi di traffico previsti nelle prossime settimane. La benzina in modalità servito ha superato nuovamente la soglia psicologica dei 2 euro al litro, registrando un aumento del 6% rispetto a Pasqua 2022. Scorrendo i dati raccolti dall’Osservatorio sui prezzi del Ministero dello Sviluppo economico, elaborati da Staffetta Quotidiana, gli aumenti su benzina, diesel e Gpl sfiorano i 2,50 euro in autostrada. Sulla A21 Torino-Piacenza si spendono 2,499 euro per un litro di benzina servito, la stessa soglia raggiunta dal diesel servito sulla A12. Gli aumenti dei prezzi per il rifornimento sulla rete italiana arrivano in anticipo sulla decisione di domenica presa dall’Opec+, ovvero di tagliare la produzione di petrolio nel mese di maggio. Il Codacons, e non solo, parla apertamente di speculazione: “Ancora una volta i prezzi dei carburanti tornano ad impennarsi proprio quando aumentano le partenze degli italiani – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Rispetto alla Pasqua dello scorso anno la benzina costa oggi il 6,5% in più, con un aggravio di spesa pari a quasi 6 euro a pieno, che rischia di determinare una stangata da complessivi 120 milioni di euro solo per i maggiori costi di rifornimento a carico degli italiani che si sposteranno in auto durante le festività”.

AUMENTO PREZZO CARBURANTI PASQUA 2023

Nel dettaglio, il prezzo medio di benzina e diesel su strade e autostrade italiane alle ore 8:00 di giovedì 6 aprile.

  • Benzina self service: 1,876 euro/litro, in autostrada 2,011 euro/litro;
  • Benzina in modalità servito: 1,942 euro/litro; in autostrada 2,204 euro/litro;
  • Diesel self service a 1,772 euro/litro; in autostrada 1,854 euro/litro;
  • Diesel modalità servito a 2,011 euro/litro; in autostrada 2,129 euro/litro;

A valle delle polemiche generate dalla mancata proroga del taglio delle accise, alla base dell’impennata sui prezzi dei carburanti già registrata a gennaio 2023, il Governo aveva assicurato l’intervento una volta superata la soglia dei due euro al litro. Gli automobilisti italiani sperano nell’arrivo di buone notizie nelle prossime settimane.

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