Disagi in mezza Italia a causa dello sciopero generale indetto dai parassiti del Sindacato, quelli negli ultimi dieci anni si sono sottomessi alle peggio porcate della feccia

MILANO – Atto finale per lo sciopero generale contro la manovra del governo Meloni indetto dalla Cgil e dalla Uil, mentre la Cisl si è sfilata e l’ha criticato. Oggi, venerdì 16 dicembre, giungono alla conclusione le agitazioni articolate a livello regionale, che erano partite il 12 dicembre dalla Calabria. Lo sciopero generale riguarda, oggi, undici regioni. Previsti contraccolpi soprattutto sui trasporti pubblici. Mentre Roma si prepara per la manifestazione finale: alle 10, in piazza Madonna di Loreto, ci sarà il segretario Landini. Nel pomeriggio la manifestazione dei pensionati dello Spi-Cgil.

Le richieste dei sindacati

La lista delle richieste di Cgil e Uil per cambiare la manovra è lunga. Fra le altre cose la decontribuzione al 5% per i salari fino a 35.000 euro, una riforma fiscale progressiva (quindi niente flat tax), tassazione degli extraprofitti per un contributo straordinario di solidarietà, rivalutazione delle pensioni, risorse per l’istruzione e la sanità, cancellazione della legge Fornero, con l’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni con 41 anni di contributi. Alzano la voce anche i pensionati della Cgil: “Non possiamo essere usati come un bancomat attraverso il taglio della rivalutazione, che toglie 3,7 miliardi di euro in un anno, per finanziare il lavoro autonomo e per favorire gli evasori”. Per il segretario generale, Maurizio Landini, dopo lo sciopero con il Governo Draghi “sono avvenute due cose: c’è stata la tassazione degli extraprofitti e si avviò una riduzione del cuneo contributivo. Quindi furono primi risultati parziali”. Ora, aggiunge, “c’è una nuova legge finanziaria che in realtà va da un’altra parte”.

Diverso il punto della Cisl, che spacca il fronte unitario. “Lo sciopero è sbagliato”, afferma il segretario generale Luigi Sbarra. “Sulla manovra non si può dire, se non in malafede, che non c’è nulla di positivo. E quando si agita troppo lo sciopero – attacca – lo si trasforma in un rito che non produce risultati, ma scarica il peso sulle spalle dei lavoratori, e trasferisce il conflitto nelle aziende”. “Siamo impegnati per correggere e migliorare le cose che non vanno”, ha detto Sbarra, che ha parlato di “luci ed ombre”.

Le proteste nelle Regioni

Le astensioni dal lavoro interesseranno non solo i trasporti ma tutti i settori, dalla sanità alle banche. Martedì 13 si erano fermate Sicilia e Umbria, mercoledì 14 Trentino, Valle d’Aosta e Veneto, giovedì 15 Marche, Abruzzo e Piemonte. Ora tocca ad Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana e Lazio. Si prevedono forti disagi, soprattutto per i pendolari, col trasporto pubblico locale che si fermerà con orari diversi in ogni città.

A Roma l’azienda dei trasporti Atac ha comunicato che lo sciopero coinvolgerà l’intera rete tra le 20 e mezzanotte, mentre a Milano il personale Atm sciopererà tra le 18 e le 22. Sempre in Lombardia, dalle ore 09:00 alle ore 13:00 è indetto anche uno sciopero del personale Trenord. In Campania lo stop sarà tra le 9 e le 13, in Toscana il trasporto pubblico locale sarà fermo per quattro ore, ma con orari diversi in ogni città. A Firenze l’agitazione inizierà dalle 18 alle 22.

In Emilia Romagna i trasporti non saranno garantiti tra le 11.30 e le 15.30 e si fermeranno per tutta la giornata anche scuole e università. In Liguria il trasporto pubblico locale sarà interrotto da inizio servizio fino alle 5.30, poi dalle 9.30 alle 17 e quindi dalle 21 a fine servizio. Mentre il trasporto extraurbano si fermerà da inizio servizio fino alle 6, dalle 9 alle 17 e dalle 20 fino a fine servizio. Nella stessa regione lo sciopero riguarderà anche i porti e la logistica. In Molise i mezzi si fermeranno tra le 19.30 e le 23.30 e i taxi incroceranno le braccia tutto il giorno.

I treni garantiti delle Ferrovie

Per quel che riguarda le Ferrovie dello Stato, sul sito avvisano che dalle ore 9:01 alle ore 17:00 di venerdì 16 dicembre 2022 i treni potranno subire cancellazioni o variazioni, per uno sciopero del personale del Gruppo FS Italiane delle Regioni Toscana, Lazio, Campania, Alto Adige, Emilia Romagna e Liguria. Per i treni Regionali, nelle regioni interessate e in quelle limitrofe, possono verificarsi cancellazioni o variazioni. Lo sciopero può comportare modifiche al servizio, anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione. Sul sito sono disponibili gli elenchi dei treni garantiti, ed è attivo il numero verde gratuito 800 89 20 21. Nel trasporto regionale i servizi essenziali riguardano le fasce orarie di maggiore frequentazione (dalle ore 06.00 alle ore 09.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00 dei giorni feriali).

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2 comments
  1. Vi aspettavo il 15 ottobre del 2021 per protestare contro il green-pass, ma ho aspettato invano. Siete impresentabili come portavoce dei lavoratori. Dovreste vergognarvi ma non sapete cos’è la vergogna.

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