“Non gliela faccio passare liscia” Querela a Saviano, Giorgia meloni non le manda a dire al fotocopiatore seriale spacciato per scrittore

Giorgia Meloni non le manda a dire. Il premier in una lunga intervista al Corriere della Sera ha voluto mette in chiaro un punto di cui si è discusso molto nelle ultime settimane: la querela nei confronti di Saviano per quel “bastardi” rivolto all’attuale premier e al leader del Carroccio, Matteo Salvini. La Meloni non ha dimenticato la ferocia con cui Saviano ha rivolto quelle parole a due esponenti politici di primo piano. E a chi chiede un ritirare la querela il premier risponde in modo molto chiaro: “Non penso di ritirarla. Io ho presentato la querela quando ero capo dell’opposizione. L’ho fatto non perché Saviano mi aveva criticato sull’immigrazione ma perché, nel tentativo vergognoso di attribuirmi la responsabilità della morte in mare di un bambino, mi definiva in tv in prima serata una “bastarda””.

Poi rincara la dose e spiega i motivi per i quali non ritirerà la querela: “Quando gli è stato chiesto se quella parola non fosse distante dal diritto di critica ha ribadito il concetto. Non capisco la richiesta di ritirare la querela perché ora sarei presidente del Consiglio: significa ritenere che la magistratura avrà un comportamento diverso in base al mio ruolo, ovvero che i cittadini non sono tutti uguali davanti alla legge? Io credo che tutto verrà trattato con imparzialità, vista la separazione dei poteri”.

Infine la stoccata alla sinistra: “Penso anche che una certa sinistra non debba considerarsi al di sopra della legge. Sto semplicemente chiedendo alla magistratura quale sia il confine tra il legittimo diritto di critica, l’insulto gratuito e la diffamazione”. Parole durissime che riaprono lo scontro con lo scrittore paladino delle Ong.

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